Recensione
Titolo: Waterfall (#02 Teardrop)
Autore: Lauren Kate
Anno: 2014
Genere: Urban Fantasy
Editore: Rizzoli
Pagine: 397
Prezzo: 16.90 - 5.99 €
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Trama di Waterfall: Il pianto di Eureka ha travolto il mondo intero, e ora il regno di Atlantide è riemerso, portando alla luce il suo malvagio re. Eureka è l'unica che può fermare i suoi piani di distruzione, ma prima deve imparare a combattere. Viaggia attraverso l'Oceano insieme a Cat, alla sua famiglia e al misterioso Ander, il solo che può condurla al cospetto dell'enigmatico Solon, che sa come sconfiggere il re Atlante per sempre. Raggiunto il luogo in cui si nasconde Solon l'eremita, Eureka deve affrontare innumerevoli prove per vincere la diffidenza della comunità del luogo, stremata dagli stenti provocati dalla devastazione delle acque. Ma la prova più dura non tarda ad arrivare: Atlante è in agguato, annidato nel corpo di Brooks. Eureka potrebbe eliminarlo una volta per tutte ma sa che così perderebbe per sempre anche il suo migliore amico. Smarrita nelle tenebre dell'oscuro mondo che lei stessa ha generato, Eureka cerca le risposte che non ha in uno stagno incantato che le svela un inquietante segreto: se sarà abbastanza forte potrà sconfiggere Atlante, ma il suo cuore spezzato è proprio quello di cui ha bisogno il perfido re per ristabilire il suo regno.
Biografia di Lauren: Lauren Kate è un’autrice statunitense. Le sue opere più famose sono Princess, la saga di Fallen e Teardrop. È nata (e cresciuta) a Dallas il 21 marzo 1981. Ha frequentato l’’università di Atlanta in Georgia, dove si è laureata in scrittura creativa. Ha iniziato a scrivere a New York, dove ha lavorato in una casa editrice. Si è poi trasferita a Los Angeles con il marito. Aspira a lavorare nella cucina di un ristorante, adottare un paio di cani e imparare a surfare. Ama incontrare i lettori fan delle sue opere, le opere di William Shakespeare, il vino rosso e il pesce.
La sua prima opera è Princess (The betrayal of Natalie Hargrove) pubblicato nel 2009. Ha poi raggiunto il successo con la saga di Fallen, iniziata con il romanzo omonimo sempre nel 2009. Sono seguiti poi Torment, Passion, Fallen in Love (uno spin-off che vede protagonisti i personaggi della saga un giorno di San Valentino) e Rapture che conclude questa fantastica saga nel 2012. Teardrop è uscito qui in Italia il 30 ottobre, l’inizio di un’altra trilogia.
Il mio commento: Non sono rimasta propriamente sconvolta da questa lettura, però sul finale sì. Da come si conclude mi sentirei di dire che non c'è un seguito, sebbene molte cose restino in sospeso, mentre nel web dicono che sia una trilogia, come io del resto avevo sempre pensato. Prima di partire con la recensione però vorrei avvisarvi di una cosa: questo libro (così come il primo della serie) non mi è piaciuto. Ho amato la saga di Fallen della stessa autrice, ma, come con “Princess”, sono rimasta delusa.
La situazione... Eureka è una ragazza diversa dalle altre. Nella sua vita ha sofferto molto, nonostante questo però la madre le abbia sempre ordinato di NON piangere per nessun motivo. E lei, nemmeno quando in un incidente con un'onda anomala le muore la madre, non piange. Resiste, e seppellisce la sua tristezza sotto strati e strati protettivi. Alla fine di Teardrop (il primo libro) lei però piange perché pensa di aver perso per sempre il suo migliore amico Brooks, provocando un'inondazione che sommerge quasi interamente il mondo. Tutto questo per far risorgere la mitica Atlantide, sepolta da tempo per colpa di una donna con il cuore spezzato. Adesso che sono morti milioni di persone Eureka deve cercare di rimediare sconfiggendo il malvagio Atlante e impedirgli di distruggere quello che resta del Mondo Desto (il mondo così come lo conosciamo). Ma cosa può e deve fare veramente Eureka? Come potrà sconfiggere Atlante? Ed è veramente lui il nemico?
Con l'aiuto di Ander, il misterioso portatore del seme che le ha svelato il suo destino nel primo libro, che aveva il compito di ucciderla, ma che poi ha voltato le spalle alla sua stessa gente, la accompagnerà nel suo viaggio per far tornare il mondo com'era prima.
I personaggi... Eureka è una ragazza molto triste, perché durante la sua vita gliene sono capitate di tutti i colori, dentro di sé ha una tenebra che nemmeno lei sapeva di avere, ma che, con le vicende che le capitano, la trasformeranno in un'altra persona. Nonostante questo però ha sempre avuto una famiglia che le voleva bene e degli amici sinceri, persone che l'hanno accompagnata nella sua missione: suo padre, la sorellina, il fratellino e Cat, la sua migliore amica.
Cat è la classica migliore amica che è iperattiva. Vuole un gran bene a Eureka, nonostante probabilmente abbia ucciso la sua famiglia e tutte le persone che conosceva, per colpa delle sue lacrime. Flirta quando può e con chi può.
Ander è un ragazzo misterioso. Di lui si sa solo che ha il potere di comandare il vento e che si è innamorato di Eureka, mandando in malora la missione di una vita.
E poi abbiamo Brooks, il suo migliore amico da sempre, l'unico al quale diceva sempre tutto. Brooks è stato posseduto dallo spirito di Atlante ancora nel primo libro, per riuscire a farla piangere.
Le mie emozioni... Il fatto principale che non mi ha fatto piacere questa saga sono state le discrepanze che sono state create. Ci sono troppe cose che non funzionano e troppe cose che sono assurde. Però sono sempre stata attratta dai temi un po’ fuori dal normale, l’esplorazione di miti e leggende di tutti i giorni visti da un punto di vista particolare, come la vicenda di Atlantide in questo caso, o magari un mito greco in un altro.
Le discrepanze... Come ho scritto poco sopra, il romanzo, almeno per me, è caratterizzato da cose che non hanno né capo né coda.
Insomma, mi è sembrato un grande miscuglio di troppe cose, quando invece la semplicità molto spesso ripaga di più.
Conteggi finali… Ho notato che le storie di Lauren Kate hanno sempre un certo sfondo cattolico, che ho trovato perfettamente intrecciato nella saga di “Fallen”, ma che qui, come tutto il resto, stona. Leggerò senz’altro l’ultimo della trilogia per scoprire come continuerà la storia, ma sono abbastanza sicura che non migliorerà la mia opinione.
Dal libro: La ragione per cui adesso si trovava costretta a spostarsi dentro la bolla creata dalla pietra di tuono la sconcertava. Eureka aveva fatto l’unica cosa che non avrebbe mai dovuto fare. Aveva pianto.
Era cresciuta con il divieto assoluto di piangere. L’ultima volta che le era capitato di farlo, otto anni prima – allora lei aveva nove anni e i suoi genitori si stavano separando – Diana le aveva mollato un ceffone.
Non piangere mai più.
Non le aveva mai spiegato, però, perché non avrebbe dovuto farlo.
Quando era morta, Eureka era stata travolta da un vortice di eventi e di domande irrisolte. Aveva scoperto che le sue lacrime represse erano in qualche modo collegate a un mondo sommerso. Se quel Mondo Dormiente si fosse risvegliato, avrebbe distrutto il Mondo Desto, il suo mondo, quello che Eureka stava imparando ad amare.
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