Visualizzazione post con etichetta 2 - Niente di che. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 2 - Niente di che. Mostra tutti i post

venerdì 13 novembre 2015

Recensione di Sei tu il mio per sempre di Katy Evans

Recensione
Titolo: Sei tu il mio per sempre (#01 Real)

Autore: Katy Evans

Anno: 2015

Genere: Romance

Editore: Fabbri editori

Pagine: 316

Prezzo: 16.90 - 6.99 €
Formati:

Disponibile su:                


Trama di Sei tu il mio per sempre: Brooke ha reinventato se stessa dopo la tragedia che le ha cambiato la vita, e ora lavora come fisioterapista. Quando la sua migliore amica la trascina a un combattimento clandestino di pugilato, basta uno sguardo di Remington Tate l'enigmatico vincitore dell'incontro - a sconvolgere ogni sua certezza. Data la sua fama, quando Remington la invita nello spogliatoio Brooke pensa che si tratti solo di una notte di sesso. Invece il dolce viso di Brooke l'ha colpito con la stessa forza di un gancio che ti coglie alla sprovvista. Remy la vuole a ogni costo e, pur di averla accanto, la assume come fisioterapista. Brooke accetta subito, anche se non ha la minima idea di che cosa l'aspetta. Resistere alla bellezza e alla perfezione di quel corpo è impossibile. Resistere alla sensualità di quelle labbra e di quel sorriso sfrontato è totalmente inutile. Brooke non ha altra scelta che abbandonarsi a Remington, a quel piacere devastante che soltanto lui è capace di farle provare e all'amore incondizionato che pretende. Ma cosa succederà quando il lato oscuro di Remy prenderà il sopravvento?


Biografia di Katy: cresciuta con libri e innamorandosi dei ragazzi presenti nei libri, finché non ha conosciuto un vero ragazzo di cui innamorarsi. Si sono sposati e stanno attualmente lavorando sodo al loro "per sempre felici e contenti". Ama la sua famiglia e i suoi amici, e ama anche leggere, camminare, informare prelibatezze e farsi consumare dai suoi personaggi finché non raggiunge la "Fine". Cosa che, si spera, sia solo l'inizio...  


Il mio commento: In bilico… nell’indecisione. Eh sì, perché diciamo che questo libro non mi ha né entusiasmato ma nemmeno schifato (e ultimamente mi sembra che mi vada sempre così!). Un vero peccato, ma forse è tutta colpa mia. Sono talmente presa da quello che mi sta succedendo che nemmeno un buon libro riesce a portarmi via come si deve. Ma andiamo con ordine.

La situazione… La vita di Brooke è sempre stata rappresentata dall’atletica, tutto era in funzione di questo sport che amava tanto, almeno finché un terribile infortunio non le ha cambiato la vita. Ora non può più competere, ma è riuscita ugualmente a trovare la sua strada, il suo prossimo obiettivo. Non più le olimpiadi, ma la fisioterapia, per aiutare gli altri a superare o a evitare quello che lei stessa ha passato. Ed è davvero brava in questo. Quando Brooke ci si mette, niente la ferma. Niente ha più importanza del suo obiettivo. Questo almeno finché non assiste a un incontro di pugilato, un incontro non proprio regolamentare, dove le regole del gioco sono diverse, ma soprattutto sarà diversa la reazione che un pugile le suscita. Remington “Riptide” Tate le sconvolge la vita e, evidentemente la cosa è a doppia senso, perché dopo un solo sguardo tra i due scatta un’attrazione irresistibile. Remington combatte come un Dio e Brooke ne è totalmente avvinta. Brooke fa per andarsene perché si sente troppo presa da quell’uomo e in quel momento l’incontro finisce con Remington vincitore, e si sente lo speaker annunciare che il pugile sta scendendo dal ring e raggiungendo Brooke. Un bacio mozzafiato dopo, i due saranno irrimediabilmente legati, perché non riusciranno a dimenticarsi l’uno dell’altro. Brooke, che non ha mai disobbedito alle regole, che non ha mai perso la testa per amore, che non ha mai bevuto, tutto per amore dell’atletica, ora si ritrova con la testa che gira come una trottola, indecisa sul cosa fare. Di una cosa sola è certa, Remington le ha lasciato il segno. Quando poi viene invitata nella sua suite, subito pensa a una lunga notte di passione, e vista la reputazione di lui, una lunga e unica notte di passione. Ma quando arriva da lui, rimane scioccata di fronte all’offerta di lavoro che le viene proposta. Sarà la fisioterapista di Remy, con il compito di curargli il corpo e lo seguirà per tutta la tournée. Un’opportunità incredibile, anche se temporanea, che Brooke non può far altro che accettare. 

I personaggi… Brooke è sempre stata una ragazza molto ligia al duro lavoro e alle regole, l’atletica era tutta la sua vita e anche se in un modo diverso lo è tutt’ora. È un ragazza che non si fa mettere i piedi in testa facilmente e che combatte per le cose in cui crede. L’attrazione che prova per Remy è incredibile e non ha mai provato niente del genere prima d’ora. Ma all’attrazione fisica ben presto si aggiunge qualcos’altro. Un qualcosa che non si aspettava e che teme, ma che è bellissimo. Un qualcosa che arriva quando comincia a conoscere Remy sul serio. Con la conoscenza di lui però, arriva una scoperta anche di se stessa, del suo corpo e del suo cuore. E un cambiamento del suo modo di pensare, di guardare le cose. Tutto cambia così velocemente che fa quasi girare la testa. 
Remy è fisicamente perfetto, irresistibile agli occhi di chiunque, ma con un carattere un po’ complicato. Fin da subito si capisce che nasconde qualcosa, un segreto che gli impedisce di avere con Brooke la relazione che davvero vuole, e sappiamo tutti che non è quella lavorativa a cui è davvero interessato. È un ragazzo scostante, che un minuto è tranquillo e quello dopo molto arrabbiato perché qualcosa non va come dice lui. Terribilmente protettivo verso le persone che ama, ma vendicativo verso quelle che odia. Insomma, Remy vive agli estremi, con lui non c’è via di mezzo. 
La migliore amica di Brooke, Melanie è una ragazza frizzante, esuberante e pronta a buttarsi nella mischia, insomma l’opposto di Brooke, ma è grazie a questa diversità che le due vanno tanto d’accordo, si compensano quasi. Ma soprattutto è grazie a Melanie se Brooke assiste a quel famoso incontro che le sconvolgerà la vita. 
Le due “scorte” di Remy invece, Pete e Riley, sono quasi senza personalità, praticamente interscambiabili, tanto che se non fosse stato per Melanie a cui piace uno, all’altro non ci avrei nemmeno fatto caso. Li avrei considerati un personaggio unico. 

Le mie emozioni… Come ho già detto il romanzo non mi è né strapiaciuto né straschifato. È stato piacevole diciamo, anche se in realtà ero presa molto di più da altre cose che dalla storia in sé. Non mi è piaciuto troppo la versione del pugilato che si fa qui, ormai la si legge dappertutto e quindi è un po’ usata come scelta, però l’idea di Brooke fisioterapista non mi è dispiaciuta per niente, una novità rispetto agli altri romance sul pugilato. Non mi ha convinto del tutto come è stato svelato il “segreto” di Remy e come ci si è arrivati a questo segreto, ma sempre meglio della versione che mi ero immaginata io (ero convinta fosse un vampiro!?!?!). 
La lettura comunque è stata veloce e non mi ha pesato molto, anzi. È stata coinvolgente e leggera, anche se avrei preferito che ci fossero meno cliché da romance. 

Conteggi finali… Molto probabilmente non leggerò i seguiti di questa storia (che sono molti di più di quelli che pensavo), semplicemente perché ho paura di annoiarmi. So che il secondo libro parlerà ancora di Brooke e Remy e sebbene ci possa essere ancora molto altro da dire sui due, ho paura che l’autrice non abbia sfruttato questa cosa a dovere e che mi farà passare 300 pagine a sperare che la tortura finisca in fretta. 
Ma tutto nella vita ci può sorprendere, quindi chissà. Vedremo in futuro. 
Per il momento comunque consiglio questa lettura se non si ha altro da leggere, altrimenti passate pure ad altro.


Dal libro: La gente applaude e poi bam! Violento, inequivocabile. 
Resisto alla tentazione di voltarmi per vedere cosa è successo e vado dritta verso i bagni, mentre gli altoparlanti esplodono: «Porca miseria, che velocità! Un KO! Sì, signore e signori! Un KO! E a tempo di record! Ancora una volta il vincitore è Riptide! Riptide sta saltando giù dal ring e… Ehi, dove diavolo sta andando?»
La folla impazzisce, ovunque rimbomba il suo nome, dopodiché si zittisce di colpo, come se ci fosse un fuori programma.

Mi sto chiedendo il perché di quel silenzio inquietante, quando sento dei passi alle mie spalle. Una mano stringe la mia con forza costringendomi a girarmi. Ho un sussulto.
«Ma che…» borbotto confusa, e mi ritrovo a fissare il petto sudato di un uomo. Salgo più su e incrocio un paio di brillanti occhi azzurri. Sto perdendo il controllo. È vicinissimo, e il suo profumo mi stordisce come una scarica di adrenalina.
«Come ti chiami?» mi chiede ansimando, il suo sguardo selvaggio mi trafigge.
«Brooke.»



giovedì 6 agosto 2015

Recensione di Regina rossa di Victoria Aveyard

Recensione
Titolo: Regina rossa (#01 Red Queen)

Autore: Victoria Aveyard

Anno: 2015

Genere: Fantasy

Editore: Mondadori

Pagine: 430

Prezzo: 19.00 - 6.99 €
Formati:

Disponibile su:                


Trama di Regina rossa: Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità. Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso... Mare rappresenta un'eccezione destinata a mettere in discussione l'intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi. Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l'altro e Mare contro il suo cuore. "Regina Rossa" apre una nuova serie fantasy dove la lealtà e il desiderio rischiano di esseri fatali e l'unica mossa certa è il tradimento.



Biografia di Victoria: Nata e cresciuta a East Longmeadow, in Massachussets, una piccola cittadina conosciuta solo per la peggiore rotatoria degli USA. Si trasferisce a Los Angeles per prendere una laurea in sceneggiatura alla University of Southern California. Attualmente è un'autrice e una sceneggiatrice, che usa la sua carriera come scusa per leggere fin troppi libri e guardare fin troppi film. 
Si laurea nel 2012, ottiene un contratto per i tre libri della serie "Regina rossa". I diritti del film sono stati acquistati dalla Universal Pictures. 
Fanatica di film e i suoi preferiti sono la trilogia de "Il signore degli anelli", Jurassic Park (l'ha visto all'età di tre anni), Star Wars e Independence Day, dice che l'espirazione del suo libro viene da X-men.



Il mio commento: Sinceramente, mi aspettavo di meglio. Ero partita con una buona impressione, che però poi è scemata durante la lettura. Fare le recensioni negative è sempre un dispiacere, perché capisco come ci si possa sentire quando un lavoro su cui hai messo l’anima viene respinto, però è anche giusto riuscire a capire cosa si sbaglia e magari riuscire a rimediare. Ovviamente per i libri, come per molte altre cose, è impossibile accontentare tutti e qualcosa può piacere a qualcuno e non piacere a qualcun altro.

La situazione… La popolazione mondiale si divide in due razze: i rossi, che sono gli esseri inferiori, senza alcun diritto, praticamente schiavi, e gli argentei, delle creature potentissime dotate dei più diversi poteri. Mare è una rossa e in quanto tale, è destinata a una vita di miseria nel migliore dei casi, se appunto non la uccide prima la guerra. È una ladra molto scaltra, che fa quello che può per aiutare la sua famiglia, borseggiando qua e là. Tutto sembra destinato a non cambiare mai, finché, una sera, il suo migliore amico Kilorn, le dice che anche lui partirà per la guerra. Praticamente è una sentenza di morte, per lui che, da un giorno all’altro, si ritrova senza più un futuro. Per evitare la guerra infatti, i rossi possono diventare apprendisti, così come Kilorn aveva fatto, per diventare pescatore, ma poi il suo maestro morì e lui si ritrova senza possibilità di scelta. Mare ne rimane sconvolta, così come pure la sorella Gisa, la sorella minore di Mare, la ragazza dolce e diligente, che ha una cotta per lui. Mare si mette in testa che sia lei che Kilorn eviteranno la guerra, ma il prezzo è molto alto e cercando di raggiungerlo succede un disastro. Mare si sente in colpa per aver deluso tutti, e in particolare Gisa, che ormai non potrà più lavorare. Oppressa dai sensi di colpa, passa la sera a borseggiare i clienti di una locanda, finché uno di questi non la coglie in fragrante. A farlo è Cal, un giovane incredibilmente bello, che però non la denuncia, anzi, le regala un sacco di soldi, con la promessa di accompagnarla a casa, così che Mare non borseggi nessun altro. Il giorno dopo Mare viene convocata a palazzo e tutti sono convinti che sia per una sentenza, che sia qualcosa di grave, quando in realtà le viene offerto un lavoro. Improvvisamente tutta la sua vita si capovolge ulteriormente, catapultandola in mezzo agli argentei che è costretta a servire, e non degli argentei comuni, ma bensì la famiglia reale. Sembra quasi che si accenda una speranza per lei, che non deve più rischiare la vita e può assicurarsi un futuro. Però, ennesimo colpo di scena, Mare viene accidentalmente sbalzata su uno scudo elettrificato. Il colpo avrebbe dovuto ucciderla, ma invece Mare sopravvive, e non solo, perché lei assorbe tutta quell’energia e la fa sua. Lei è una rossa, ma ha dei poteri. Tutto sta cambiando o solo ora questo tutto riesce finalmente a emergere. Da quel momento tutto per lei cambia, essendo costretta dalla regina a vivere una vita di menzogne. 

I personaggi… Mare è cresciuta nell’ingiustizia che il suo sangue le ha riservato, in mezzo alla povertà e ai soprusi che è costretta ad assistere tutti i giorni. Non è certo strano che sia diventata una ladruncola, se tutto quello che il sistema può riservarle è la morte. Quello che però mi lascia perplesso di lei, è il suo atteggiamento. Fin dall’inizio mi aspettavo una protagonista elettrizzante, pronta a far fuoco e fiamme, combattendo e servendo la giustizia. Quello che però ho trovato mi è sembrato più una ragazzina che agisce senza pensare, ma non per istinto, più per pensieri casuali. Dice di credere in determinati valori, di combattere per una nobile causa, ma secondo me segue semplicemente quello che la gente la spinge a fare, senza farsi due domande su cosa sia realmente giusto e soprattutto dimenticandosi di quella che dovrebbe essere la sua arma vincente: un minimo di istinto morale. Accetta o rifiuta quello che le si presenta davanti in base a chi glielo propone e a come glielo propongono. Ma soprattutto secondo me la poveretta non riesce proprio a capire il tipo di persona che si trova davanti, parlando appunto di istinto, non riesce a valutare il carattere delle persone; cosa che può capitare verso qualche personaggio che con un colpo di scena ribalta la situazione, ma non per tutti. Cal è l’erede al trono, nonché argenteo, anche se Mare, trovandolo fuori dalla locanda del villaggio rosso, presume che sia un rosso. Cal è uno dei tanti personaggi che, attraverso i pensieri di Mare, cambia carattere in continuazione, perché non sa decidersi se è buono o cattivo. Ci sono molti indizi che confermano entrambe le versioni, ma leggendo con un minimo di spirito critico si capisce benissimo l’anima di ognuno. Maven è il fratellastro di Cal, nonché futuro sposo di Mare, grazie alle macchinazioni della regina. 

Le mie emozioni… Questo libro mi ha lasciato la stessa impressione che mi lasciato “The Selection”, nel senso che l’inizio mi ero piaciuto tantissimo, però poi, quando la protagonista arriva a palazzo tutto comincia a sgretolarsi e quello che si prospettava un grande libro, per me diventa un susseguirsi di sconcertazione, delusione o noia (non necessariamente in quest’ordine). In entrambi non mi è proprio andato giù l’atteggiamento della protagonista, che, a mio parere, si comporta l’opposto di quello che dovrebbe. Se ci fosse stata una Mare più ribelle, più che pensa con la sua testa, sono sicura che avrei adorato questo libro, però inutile piangere sul latte versato, no? 

Conteggi finali… Anche se è stata una lettura un po’ amara non è stata così drammatica da impedirmi una lettura scorrevole. Lo stile dell'autrice mi è piaciuto, resto quindi un peccato questa delusione nei confronti della protagonista.  
Questa era la sesta tappa della Summer Reading Challenge, uno degli ultimi libri acquistati. 


Dal libro: «Non posso» riesco a farfugliare, consapevole che il mio sguardo dica ben altro. Sento sempre le lacrime di rabbia e rimpianto che vogliono uscire, ma ho giurato di non versarle.
A quanto pare, però, la prospettiva della guerra ha reso Cal audace e avventato, come mai prima d’ora. Mi prende per mano e mi tira a sé. Sta tradendo il suo unico fratello. Io sto tradendo la mia causa, Maven e me stessa, ma non voglio fermarmi.
Chiunque può tradire chiunque.


domenica 26 aprile 2015

Recensione di Wool di Hugh Howey

Recensione
Titolo: Wool (#01 Wool)

Autore: Hugh Howey

Anno: 2013

Genere: Distopia

Editore: Fabbri

Pagine: 552

Prezzo: 14.90 - 4.99 €
Formati:

Disponibile su:                

Trama di Wool: Cosa faresti se il mondo fuori fosse letale e l'aria che respiri potesse uccidere? Se vivessi in un luogo dove ogni nascita richiede una morte e le tue scelte possono salvare vite o distruggerle? Questo è il mondo di Wool. In un futuro apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive rinchiusa in un gigantesco silo sotterraneo. Lì, uomini e donne vivono prigionieri in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Il rispetto delle leggi è affidato allo sceriffo Holston, un uomo lucido e malinconico che vive nel ricordo della moglie scomparsa. Dopo anni di servizio integerrimo, un giorno, a sorpresa, rompe inaspettatamente il più grande di tutti i tabù e chiede di uscire, di andare fuori, incontro alla morte. La sua fatidica decisione scatena una serie di terribili eventi. A sostituirlo è nominato un candidato improbabile, un tecnico specializzato del reparto macchine: Juliette. Ora che il silo è affidato a lei, imparerà presto a sue spese quanto il suo mondo è malato. Juliette è abituata ad aggiustare le cose e vuole vederci chiaro: com'è nato il silo? E chi ha interesse a mantenervi l'ordine, tanto da arrivare a uccidere? Forse il silo è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare. Rivolta.

Biografia di Hugh: ha iniziato a scrivere Wool nel 2011, in pausa pranzo, mentre lavorava come commesso in una libreria, auto-pubblicandolo poi su Amazon. Dopo l’enorme successo mondiale di questo primo capitolo, ha pubblicato anche Shift e Dust, disponibili in BUR, completando la Trilogia del Silo. La Twentieth Century Fox ha acquisito i diritti di Wool per trasformarlo in un film per la regia di Ridley Scott.


Il mio commento: Questo è uno di quei pochi libri che non so bene come valutare… Nel senso che, se da una parte la storia era diversa dal solito (e quindi affascinante), promettente quasi, e di un genere che mi piace proprio, poi durante la lettura (che mi è sembrata eterna), tra uno sbadiglio e un sospiro, penavo perché finisse al più presto. Non mancano certo i punti di domanda e i misteri (per tre quarti del libro infatti, non si capisce molto…) e forse proprio per questo non mi è piaciuto più di tanto… Il fatto di non riuscire mai a capire fino in fondo, di non poter capire, insomma, della troppa suspense (e detto da me suona proprio strano!!).
Ma andiamo avanti con la storia, cercando di riassumere quel che ho capito, spiegandovi ogni tanto qualche “termine tecnico”.

Come ho conosciuto il libro: La mia migliore amica (Le Passioni di Brully) è una patita di distopici!

La situazione… Il mondo come lo conosciamo noi non esiste, anzi, è solo finzione in vecchi libri di cui è proibito parlare. L’unico mondo possibile adesso, l’unica forma di vita esistente, si trova all’interno di un gigantesco silo interrato. 

Silos: Enorme scatola costruita sottoterra, contenente tutto ciò che rimane del genere umano. Formato da non mi ricordo quanti piani (si supera il centocinquantesimo di sicuro) e comprende tutta la tecnologia pensabile, tranne gli ascensori. 

Tutto ciò che sta al di fuori di questo silo è morto, ma, soprattutto, mortale. 
Il libro è diviso in cinque parti (con ben 82 capitoli!!). Nella prima fa da protagonista Houlston, l’attuale sceriffo che tre anni prima aveva perso la moglie per la Pulizia. 

Pulizia: Viene eseguita dai condannati a morte. Consiste nell’uscire all’esterno, ripulire i vetri delle telecamere che permettono agli abitanti del silo di guardare la Vista, ovvero il paesaggio fuori, equipaggiati di una tuta protettiva, che però viene corrosa entro poco tempo, causando quindi la morte. Perché è necessario farla? Si capisce (più o meno) solo verso la fine del romanzo. 

Uno dei reati peggiori infatti, che portano alla Pulizia, è chiedere di poter uscire (evidentemente dopo una vita passata a far scale, la gente un poco impazzisce), perché si viene accontentati. 
La moglie comunque indagando su dei vecchi file che è riuscita a recuperare, trova delle anomalie e, convinta che sia tutto un imbroglio, chiede di uscire. Esce, e, anche se Houlston la vede prima pulire e poi morire, con il tempo si convince che quella montagnola che vede sia solo una roccia, e non il corpo di sua moglie. Così, dopo tre anni, ancora spezzato dal lutto, decide di voler uscire. Indossata la tuta e uscendo, vede tutto il mondo bellissimo. Verde e rigoglioso. Pulisce le lenti, perché per una qualche ragione tutti quelli prima di lui l’avevano fatto. Finito il suo dovere si incammina verso la collina, per ammirare il paesaggio al di là di essa passando accanto alla famosa “roccia” di prima. Si sente soffocare, bruciare il petto e si accascia al suolo. Vi risparmio i dettagli, ma comunque il poveretto muore dopo essersi tolto il casco… 
Nella seconda parte abbiamo come protagonisti il sindaco (donna) Jahns e il vicesceriffo (uomo) Marnes, che cercano di convincere Juliette, un meccanico (dannatamente bravo), a diventare il nuovo sceriffo. Nelle ultime pagine di questa parte, il sindaco muore, e all’inizio della terza parte Juliette sta indossando la tuta, pronta per la Pulizia. Il salto temporale è ovvio, e infatti il capitolo dopo riparte da qualche giorno prima, spiegando come ci sia finita in quella situazione. 
Diciamo che qui, comincia il romanzo vero e proprio. Per me infatti, tutta la parte prima si poteva tranquillamente tagliare, ovviamente spiegando qualche dettaglio del funzionamento di quel mondo e lasciando tutta quella pantomima inutile per uno spin-off o qualcosa del genere. 
Vengono rilevati molti segreti, ma quasi nessuno viene ancora scoperto. 

I personaggi… Tralasciando i personaggi da “spin-off”, ci sono pochi personaggi importanti. Juliette, uno dei meccanici più bravi di tutto il silo. È una donna testarda, che quando si mette in testa qualcosa, la fa, non importa cosa. Riesce ad affrontare molte situazioni difficili con la logica e la calma. Il suo pensiero razionale è infatti il suo punto forte. 
Lucas è a malapena un’ombra nella vita di Juliette, però diventerà quasi importante, quando, ormai troppo tardi, lei si renderà conto di provare qualcosa per lui e viceversa. 
Bernard ovviamente è il più sinistro di tutti. Il malvagio della situazione, nonché capo dell’IT.

IT: dipartimento informatico, che praticamente governa il silo.


Le mie emozioni… Libro noioso, ma tutto fuorché scontato. Poche cose si possono intuire, ma spesso vengono fraintese. Non mi piacciono i libri senza un minimo di suspense, ma qui mi sembra proprio esagerato!! E, anche se all’inizio può sembrare quasi attraente, poi, nel corso di quelle che sembrano pagine infinite, ci si annoia. O almeno, questo è quello che ho provato io.

Conteggi finali… Mi aspettavo di più (anzi, di meno!!) da questo distopico che purtroppo mi ha delusa. Sono curiosa però di scoprire cosa succederà nel prossimo libro, perché, tanto per non smentirsi, anche se qualche dubbio viene risolto, l’autore ne fa sorgere altri mille.


Dal libro: Su ogni tasca c’era un numero. Abbassando gli occhi sul petto, Juliette si rese conto che erano stampati capovolti. Erano lì soltanto per lei, nessun altro avrebbe potuto leggerli. Li fissò con sguardo assente attraverso il visore del casco mentre la porta si chiudeva alle sue spalle. Davanti a lei c’era un’altra porta, proibita, che aspettava di essere aperta.
Juliette si sentì persa, intrappolata nella camera di decompressione zeppa di tubi colorati che spuntavano dalle pareti e dal soffitto rivestiti da tende di plastica.
Il sibilo dell’argon pompato nella stanza le fece capire che la fine era vicina. Sentì la pressione salire, la plastica che copriva i tubi si accartocciò e la tuta aderì ancora di più al suo corpo, come se una mano invisibile la stringesse delicatamente.
Sapeva che cosa l’attendeva, e si chiese come fosse finita lì. Lei era soltanto una ragazza del reparto meccanica: non si era mai preoccupata del mondo esterno, aveva infranto solo leggi di poca importanza e sarebbe stata felice di trascorrere il resto della sua vita nel ventre del silo, coperta di olio e di grasso, a riparare macchinari rotti…


domenica 12 aprile 2015

Recensione di Champion di Marie Lu

Recensione

Titolo: Champion (#03 Legend)

Autore: Marie Lu

Anno: 2015

Genere: Distopia

Editore: Piemme

Pagine: 329

Prezzo: 16.50 - 6.99 €
Formati:

Disponibile su:                 


Trama di Champion: Per il bene della Repubblica, June e Day hanno rinunciato all'amore che provano. In cambio, June è tornata nelle grazie dell'elite, mentre Day ha raggiunto i vertici della gerarchia militare. Purtroppo è esattamente per il bene della Repubblica che sono chiamati di nuovo a lavorare fianco a fianco. Ma le richieste del nuovo governo non si limitano a questo. June dovrà convincere l'unica persona che ama a sacrificare tutto quello a cui tiene per salvare migliaia di vite sconosciute. Il che significa usare il proprio fascino, non dire tutto, fingere una convinzione che non ha e, quel che è peggio, sapere che Day non saprà rinunciare a fare la cosa giusta, costi quel che costi. Fra colpi di scena e suspense, la trilogia distopica ambientata in un'America divisa fra Colonie e Repubblica arriva al suo gran finale.


Biografia di Marie: Scrive libri Young Adult e ama particolarmente i libri distopici. Ironicamente, nasce nel 1984. Le piace il cibo, i jet da combattimento, il tè pomeridiano, le persone felici, l’elettronica, internet, i cupcake, il pianoforte, i colori brillanti, la pioggia, le luci di Natale... e, ovviamente, i libri. 
Ha lasciato Beijing per gli Stati Uniti nel 1989 ed è andata all’Università della California del Sud. Il clima della California l’ha convinta a rimanere nei dintorni, quindi è attualmente a Pasadena con il suo ragazzo, due Welsh Corgis Pembroke, e un chihuahua. Prima era un art director nell’industria di videogiochi, ma adesso scrive full-time.


Il mio commento: Ebbene, eccomi qui, super triste, perché devo recensire l'ultimo libro di quella che consideravo la mia saga distopica preferita. Prima di iniziare la lettura, avevo riletto la recensione di "Prodigy", il secondo romanzo, e mi sono davvero sbellicata perché si legge chiaramente che non mangiavo e dormivo da un po'!! Aspettavo davvero con ansia l'uscita di "Champion". Quando la mia migliore amica me l'ha prestato non potevo credere di averlo effettivamente tra le mani, ma più leggevo, più il mio entusiasmo scemava. E adesso che l'ho concluso, sono davvero depressa.

ATTENZIONE SPOILER LIBRI PRECEDENTI 

La situazione... Prodigy termina con Day malato che dice a June che tra loro non può più funzionare. Il fratellino di Day, Eden, che era stato sottoposto a terribili esperimenti, è vivo, ma quasi completamente cieco. Sono passati 8 mesi da quando June e Day si sono parlati l'ultima volta. Day esce una sera sempre più malato e debilitato, alla ricerca di qualcosa, anche se quel qualcosa è June. Esce, trova una ragazza in un locale e per qualche momento finge che sia lei. Finché non riceve una chiamata perché è richiesta la sua presenza a un ricevimento. Lui è molto restio, ma il giovane Elector Anden conosce il suo punto debole e chiede a June di convincerlo. Ovviamente ci riesce e Day partecipa all'incontro. June si sente molto in colpa perché sa quello che vogliono chiedere a Day, e sa anche che non accetterà mai. Un nuovo pericolo è in agguato. Le colonie infatti pretendono che la Repubblica consegni l'antidoto per un virus che si sta espandendo, mietendo molto vittime. Se non lo otterranno attaccheranno aiutati dalle forze militari africane. La repubblica non ha pronta una cura, perché non esiste e l'unico modo per crearne una è studiare Eden, il paziente zero, nonché fratello di Day.

I personaggi... Mi sono sempre immaginata June come una ragazza forte, coraggiosa, che combatte per la cosa giusta. In questo capitolo però la nostra amata protagonista mi è sembrata spenta, moscia e spaventata. Oltre al fatto che non partecipa più all'azione, perché essendo una dei Princeps (in lizza per diventare capo del senato, nonostante i suoi 17 anni), è presa dalla sua carica politica accanto ad Anden, non sembra quasi più lei. Non assomiglia affatto alla ragazza spericolata che scala un palazzo solo per sfida, né quella che rischia la sua vita per amore di Day e della sua Repubblica. Un vero peccato perché era sempre stata un personaggio che ammiravo molto. 
Day invece, è rimasto lo stesso, forse anche di più in questo libro, ma la sua malattia (anche se alla fine di "Prodigy" ero molto spaventata che morisse) l'ha reso molto più intenso. Intenso per la tristezza che lui non potesse essere veramente libero e combattivo, come è sempre stato. Dopo tutto quello che ha dovuto sopportare in due libri, mi è sembrato quasi ingiusto che dovesse rischiare la vita per una cosa del genere. 
I patrioti qui sono solo di sfondo, e, anche se partecipano alle vicende, non sono più il fulcro. Tess, che ne fa ufficialmente parte, è molto cresciuta e maturata. Il suo personaggio mi è piaciuto sempre di più e non solo in questo libro, ma parlo proprio dell'intera saga. Dalle prime pagine alle ultime mi ha sempre più convinto e affascinato. 
Eden, come Tess, è cresciuto molto, tanto da diventare un mini Day, pronto ad affrontare decisioni difficili per il bene di tutti. 
Anden, nonostante il suo difficile ruolo è riuscito a mantenere le aspettative. Distinguendosi da suo padre e riuscendo a mantenere la calma nelle situazioni più critiche. Il suo personaggio non mi ha mai entusiasmato molto, soprattutto perché rappresenta quasi un ostacolo tra Day e June. Però in questo libro ho capito la sua impossibilità di mettersi tra i due e più che altro ho provato pena per lui. 

Le mie emozioni... Quando non mi piace un libro, mi capita di trovare delle vicende o dei discorsi che non mi convincono. Qui però non ho trovato niente, perché confermo lo stile insuperabile dell'autrice. Il vero problema è stato che non è riuscito a emozionarmi, praticamente mai, trasformando una lettura che mi aspettavo entusiasmante in lenta e noiosa. Quindi ecco il perché della mia depressione. Le mie aspettative sono cadute davvero in basso. Anche solo rileggendo alcuni passaggi del primo libro o il secondo ho la pelle d'oca per l'emozione e la voglia di rileggerli. Però con questo terzo libro non mi succede.

Conteggi finali... Nonostante lo scarso livello di emozioni, la fine mi è davvero piaciuta! Oltre al richiamo ovvio del discorso finale in "Prodigy" molto poetico, mi è sembrato quasi naturale come fine, una cosa naturale. 


Dal libro: Quando parcheggiamo davanti al Los Angeles Central Hospital, la notizia del mio arrivo si è già sparsa per le strade e una folla di persone sta aspettando la mia auto. Gridano, piangono, cantano. Ci vogliono due pattuglie per aprire un passaggio sufficiente a scortarci in fretta all’interno
dell’ospedale. Passando, fisso la gente come intontito. Molti di loro hanno una ciocca di capelli scarlatta, altri reggono cartelli.
Su tutti, la stessa scritta.
SALVACI.