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giovedì 12 novembre 2015

Recensione di Ti lascio ma restiamo amici di Molly McAdams

Recensione
Titolo: Ti lascio ma restiamo amici (#01 Taking Chances)

Autore: Molly McAdams

Anno: 2015

Genere: Romance

Editore: Newton Compton

Pagine: 512

Prezzo: 9.90 - 4.99 €
Formati:

Disponibile su:                

Trama di Ti lascio ma restiamo amici: Harper ha diciotto anni ed è cresciuta in una base militare, sotto la rigida supervisione di suo padre, un marine severo e poco comunicativo. Ma finalmente è riuscita a spuntarla: farà l'università a San Diego, all'altro capo del Paese, e potrà così cominciare a vivere la vita a modo suo, sperimentando cose di cui ha sempre e solo sentito parlare. Grazie alla sua nuova compagna di stanza, Harper viene introdotta in un mondo di feste, bei ragazzi, nuove emozioni. Si ritrova però ben presto con il cuore diviso a metà: è innamorata di Brandon, il suo fidanzato, praticamente il ragazzo perfetto, e contemporaneamente prova una fortissima attrazione per Chase, il fratello della sua compagna di stanza, che invece non sembra affatto "perfetto". Nonostante provengano entrambi da storie difficili, tutti e due adorano Harper e farebbero pazzie per lei, compreso un passo indietro se questo potesse aiutarla a essere felice...


Biografia di Molly: Cresciuta in California, ma ora vive nel fantastico Texas con il marito e le sue pelose figlie a quattro zampe. Quando non è immersa nel mondo dei suoi personaggi, qualcuno dei suoi hobby è escursionismo, fare snowboard, viaggiare, e lunghe passeggiate sulla spiaggia... che spesso significa essere una casalinga con il maritino e citare diversi film. Il suoi punti deboli sono i film di umorismo crudo, cetriolini fritti e adora rannicchiarsi in una trapunta soffice durante un temporale... o sotto di una dentro la vasca da bagno in caso di tornado. In quel modo può fingere che non sta succedendo davvero.


Il mio commento: Sono rimasta totalmente sconvolta da questo libro, tanto che ci ho messo una settimana intera a finirlo perché non riuscivo a continuarlo dopo che è scoppiata la “bomba”. Ma andiamo con ordine, non vorrei mai confondere ulteriormente le cose.

La situazione… Harper è cresciuta in una base militare con un padre assente, apatico nei suoi confronti e severo allo stesso tempo, ma decine e decine di fratelli che l’hanno sempre aiutata. Sua madre è morta dandola alla luce e Harper ricorda tremendamente al padre la donna che ha amato, ma che adesso non c’è più. Il diploma è l’occasione perfetta per mettere finalmente un po’ di distanza da suo padre e sceglie un college molto lontano, dove lui non riuscirà a tenerla d’occhio (e qui comincia già a esserci un qualcosa che non va se, suo padre severo e intransigente non la chiama e non le scrive praticamente mai, riducendo i contatti al minimo, perfino durante le feste comandate). Harper arriva al college e incontra la sua nuova compagna di stanza Breanna (Bree), che diventerà la sua migliore amica, nonché la sua prima (e unica) amica femmina. Da subito tra le due nasce un rapporto speciale, soprattutto visto che Harper, essendo cresciuta in una base militare non ha assolutamente nessuna esperienza, nemmeno un bacio (?!?). Vanno a una festa dove Harper conosce molti ragazzi, ma ce n’è uno che in particolare le da del filo da torcere. Chase, fratello di Bree. Non ha mai conosciuto un ragazzo così e soprattutto non ha mai conosciuto la sensazione che Chase le suscita. Chase però è uno stronzo patentato, sempre con una ragazza diversa vicino, esattamente il tipo che le spezzerebbe il cuore se gliene desse la possibilità, visto la sua inesperienza, insomma, un ragazzo da una botta e via. Ma è il giorno dopo, che Harper incontra quello che sembra essere il ragazzo giusto per lei, Brandon. Anche lui terribilmente affascinante, ma, al contrario di Chase, è un ragazzo dolce e premuroso, un ragazzo serio che non si comporterebbe mai come Chase con una donna. Un tipo da relazioni. È amore a prima vista, nonostante continui a provare un’attrazione irresistibile per Chase. I due ragazzi non si sopportano (per ovvi motivi), e litigano di continuo. Brandon e Harper si mettono insieme dopo pochi giorni e passano le notti insieme, ma solo per dormire, perché Harper non si sente pronta a fare il passo successivo. Brandon è il suo primo ragazzo, il suo primo bacio, il suo primo amore, ma in qualche modo sente che non potrà essere la sua prima volta. Con Chase le cose vanno sempre peggio. Durante la settimana praticamente la ignora o si comporta da cafone, mentre la domenica che trascorrono insieme a casa della famiglia di Bree (diventata ormai anche la sua famiglia, tant’è che chiama mamma e papà i genitori di Bree) lui si trasforma e diventa un ragazzo gentile, premuroso e molto attento alle esigenze di tutti. Harper non capisce come possa avvenire una cosa del genere e quando gli chiede spiegazioni lui semplicemente le dice che non può fare altrimenti, senza di lei non può stare, ma vederla con Brandon lo uccide. Harper è sempre più divisa tra i due e il suo cuore non riesce a scegliere. Dopo un bacio bollente che i due si scambiano la notte di capodanno a mezzanotte, Harper e Chase durante le vacanze finalmente si lasciano andare e passano una notte di passione insieme. Al risveglio però si rende conto di cosa ha fatto e sa che qualunque decisione prenda farà soffrire qualcuno. Alla fine sceglie, spezzerà il cuore a Chase, anche se a Brandon non racconterà di quello che è successo e si promette di amarlo e di rimediare a quel terribile errore. 

I personaggi… Harper è una ragazza con un carattere forte, che non si fa mettere i piedi in testa, però è terribilmente confusa su cosa vuole e su come fare per ottenerlo. Non ha mai avuto una vera famiglia, e appena incontra qualcuno di particolarmente affettuoso come la famiglia di Chase riempie quel suo vuoto con loro, entrando a tutti gli effetti a far parte di quella famiglia, tanto che diventa una terza figlia. Mi sembra un po’ improbabile però che con quel suo carattere non abbia mai deciso di ribellarsi al padre o di trasgredire a qualche regola, visto anche il loro rapporto. Non ha mai sentito il bisogno di cercare qualcos’altro nel rapporto con i soldati e le più romantiche potrebbero dire che non aveva trovato quello giusto (o visto come poi è andata a finire, quelli giusti). Bree è la versione femminile di Chase, anche se molto più moderata. Anche lei pensa a divertirsi e non a impegnarsi in qualcosa di più serio, almeno finché non conosce Konrad. È un ragazza molto affettuosa e solare, non ci mette tanto ad affezionarsi ad Harper e la cosa è reciproca. Al contrario di lei è cresciuta in una famiglia amorevole e le “esperienze” non le sono certo mancate, quindi in qualche modo è un po’ l’opposto di Harper. Di lei mi ha sorpreso che non avesse nessuna amica fino all’arrivo di Harper. Chase è uno stronzo patentato, su questo non ci piove, ma quando conosce Harper cambia, anche se lei non lo nota. L’attrazione tra i due spesso li porta in situazioni equivoche, ma il rapporto con Brandon lo ingelosisce da matti. Tutti si accorgono che Harper è diversa dalle altre ragazze per Chase, e si vede che questo l’ha influenzato molto, ma lei proprio non si accorge di nulla eccetto del suo caro Brandon. Brandon è stato fin dall’inizio il ragazzo perfetto, anche se sembrava quasi che nascondesse qualche segreto oscuro da come ne parlava Chase. Un segreto che lo rendeva pericoloso, quando invece è stata solo la gelosia a farlo parlare. Di lui mi ha stupito che a tutti gli incontri di lotta clandestini non abbia mai perso (per quanto bravo uno possa essere, non sembra realistico che a ogni incontro dopo pochi minuti aveva già la vittoria in pugno e i contanti della vincita in tasca). 

Le mie emozioni… Quindi perché dico che fa così schifo? Verso una prima parte, circa un terzo direi, del libro, me ne ero completamente innamorata, rendendomi difficile chiudere il libro e mettermi a letto, ma quando al mio risveglio è ricominciata la lettura è iniziata la tragedia. Un passo alla volta, dal tradimento di Harper nei confronti di Brandon e delle continue bugie che gli riversava addosso, alla folle promessa di diventare da quel giorno improvvisamente degna dall’amore di Brandon, fino al colpo di scena
, mi ha schifato sempre di più. Ma il momento esatto che mi ha davvero sconvolta e fatto schifare è stato quando con un altro colpo di scena,
Un’altra cosa che mi ha fatto non sopportare questo libro sono state le centinaia di pagine inutili dove si raccontavano cose a caso della vita di Harper e Chase/Brandon. Centinaia di pagine che potevano tranquillamente essere cancellate e rendere la lettura molto meno noiosa.
Scritto in modo superficiale, cercando di stupire il pubblico con trovate assurde.
Una piccola chicca che mi ha fatto davvero ridere è quando la protagonista si è paragonata a Elena di The Vampire Diaries.

“due uomini incredibilmente sexy si erano innamorati di lei e avrebbero fatto qualsiasi cosa per conquistarla. Elena avrebbe rinunciato a tutto per stare con uno dei due, mentre continuava a respingere l’altro, eppure non riusciva a stargli lontana e non ammetteva di essere innamorata anche di lui. Se non altro, i miei ragazzi non erano fratelli, grazie a Dio.”

Dopo una frase del genere mi sono cadute anche non-dico-cosa. (Premetto che la serie mi piaceva da pazzi (no, i libri non li ho mai letti perché sì, sono decisamente troppi), ma poi ogni stagione la tragedia aumentava e la Plec non sapeva più che inventarsi e tra andirivieni vari, è diventata troppo assurda persino per me.

Conteggi finali… Concludendo? Uno schifo. Mi dispiace perché all’inizio mi piaceva davvero un sacco, ma proprio mi ha lasciato… schifata.
Una cosa che cercherò di evitare per le prossime letture sono i triangoli amorosi (che, se scritti bene e con un motivo, rendono il libro da far impazzire), che ultimamente non fanno altro che raccontare la storia di una scema che sta insieme a uno, poi un altro la eccita e quindi tradisce il suo ragazzo, ma, siccome appunto è scema, continua a stare insieme al suo ragazzo, raccontandogli un mucchio di balle e facendo soffrire come un cane il tipo con cui è andata a letto che ovviamente sarà l’amore della sua vita. (Si capisce che i tradimenti mi stanno proprio…?)
Non consiglierei mai questo libro, ma a moltissimi è piaciuto, quindi boh.


Dal libro: Non mi ero mai sentita così fuori posto. Solo a guardare tutti quei ragazzi che ci provavano e si toccavano a vicenda mi sentivo bruciare le guance. Provai a imitare Bree, ma mi ritrovai a inciampare da una parte all’altra, nel tentativo di scansare tutta la gente che mi si buttava addosso. Mi voltai per scoprire chi era stato a finirmi addosso per ultimo e mi ritrovai davanti agli occhi blu più meravigliosi che avessi mai visto. Mi accorsi che mi stavano scrutando da cima a fondo. Guardai anche il resto del corpo e vidi che il ragazzo contro il quale ero andata a sbattere si stava strusciando contro una bionda piuttosto procace. Mi tolsi subito di mezzo.


domenica 19 aprile 2015

Recensione di Sei il mio sole anche di notte di Amy Harmon


Recensione


Titolo: Sei il mio sole anche di notte

Autore: Amy Harmon

Anno: 2015

Genere: Romance/Narrativa

Editore: Newton Compton

Pagine: 351

Prezzo: 9.90 - 4.99 €
Formati:

Disponibile su:                 


Trama di Sei il mio sole anche di notte: Ambrose Young è bellissimo, alto, muscoloso, con lunghi capelli che gli arrivano alle spalle e uno sguardo che brucia di desiderio. Ma è davvero troppo per una come Fern Taylor. Lui è perfetto, il classico protagonista di quei romanzi d'amore che Fern ha sempre adorato leggere. E lei sa bene di non poter essere all'altezza di un ragazzo del genere... Ma la vita a volte prende pieghe inattese. Partito per la guerra dalla piccola cittadina di provincia in cui i due giovani sono cresciuti, Ambrose tornerà trasformato dalla sua esperienza in prima linea: è sfigurato nei lineamenti e profondamente ferito nell'anima. Fern riuscirà ad amarlo anche se non è più bello come prima? Sarà in grado di conquistarlo? Saprà curarlo e ridargli la fiducia in sé?

Biografia di Amy: È un'autrice bestseller di sette romanzi. L'ultimo romanzo "The law of Moses" è stato rilasciato a novembre dell'anno scorso. Attualmente sta lavorando sul suo prossimo libro, "The Song of David" che uscirà a giugno di quest'anno. I suoi libri sono stati pubblicati in molti paesi, ed è proprio un sogno che diventa realtà per una piccola scrittrice nata a Levan, Utah. 


Il mio commento: Non so davvero come cominciare se non con "questo romanzo mi ha davvero commossa"!! Non mi capita spesso nei libri, perché, anche se sono storie che potrebbero benissimo capitare a ognuno di noi, rimangono pur sempre libri. E poi ti capita quel libro che è talmente speciale, da toccarti nel profondo, lasciando un segno indelebile. Dalla prima pagina all'ultima, mi ha stupito, fatto ridere, fatto piangere e soprattutto emozionare. Era da un po' che non leggevo un libro così speciale. 

La situazione... Fern è una ragazza abbastanza bruttina e Bailey il cugino che soffre di distrofia muscolare. Una coppia che potrebbe sembrare patetica, ma che sono tutto l'opposto. Fern è innamorata pazza da sempre di Ambrose Young, il ragazzo più bello della scuola, nonché leader della squadra di lotta. Bailey è innamorato di Rita, la migliore amica di Fern, nonché una delle ragazze più belle della scuola. Quello che sembra l'inizio di una storia banale però, è l'inizio di un romanzo che vi farà piangere il cuore.
Un bel giorno Rita decide di scrivere un bigliettino d'amore ad Ambrose, però, non ha molta fantasia e quindi chiede aiuto alla sua cara migliore amica, nonché scrittrice, Fern. Cosicché in pratica sarà Fern a scrivere messaggi d'amore ad Ambrose per conto di Rita. Vengono citate poesie e fatti discorsi non particolarmente in stile di Rita, che ben presto si stufa e passa semplicemente i bigliettini a Fern continuando però a uscire con Ambrose. Lui, un ragazzo oltre che bello pure intelligente, capisce che la Rita che scrive i bigliettini non è la stessa con cui poi esce. Dopo un mese Rita confessa di Fern e tutto crolla. I due si lasciano e Ambrose, credendo di essere stato solo vittima di uno scherzo, se la prende con la povera Fern, che ci rimane molto male. 
Fern continua a prendersi cura di Bailey, che se ne va sempre in giro con la sua sedia a rotelle, perché i muscoli del suo corpo non ce la fanno. Una frase mi ha molto colpito nella spiegazione della sua malattia: lui è nato con tutta la massa muscolare che avrebbe avuto per il resto della sua vita. Passano i mesi, siamo al ballo di fine anno e Fern e Bailey ci vanno insieme. Mentre Bailey balla con Rita, Fern, che senza apparecchio e occhiali è più carina, con l'aiuto di Bailey, balla con tre compagni di squadra di Ambrose. Tutto è bene quel che finisce bene e, sebbene ci rimanga male che Ambrose dopo averla scorta si allontani in fretta e furia, i due cugini passano una bella serata. 
L'allenatore della squadra di lotta è il padre di Bailey e quindi lui, anche se non può lottare, passa ogni momento che può con i ragazzi in palestra, facendo da mascotte, tenendo i punti ecc...
Dopo che un reclutatore dell'esercito è venuto a parlare nella scuola dei ragazzi, Ambrose decide di partire e di combattere per la patria, convincendo anche i suoi quattro migliori amici. La sera prima della partenza, Ambrose, piuttosto ubriaco, bacia Fern. 
I cinque ragazzi partono per la guerra e la lettura viene quasi messa in pausa come in attesa di qualcosa che deve accadere. 

I personaggi... Fern è una ragazza bruttina, perché oltre ad apparecchio e occhiali, è magrissima, un po', sproporzionata, con dei riccioli rossi indomabili. E questo la condiziona tantissimo nelle sue decisioni. È comunque una ragazza buona, altruista e intelligente. È una ragazza che a nove anni sente sua madre parlare con la zia e dire che è bruttina, ma che non si arrende, accetta la situazione e affronta la vita al meglio, soprattutto spinta da quell'incredibile personaggio che è Bailey. 
Giusto l'altro giorno ho fatto un video tag con la mia migliore amica e partner in crimine. Una delle domande era "il boy che vorresti come amico". Il primo e unico nome che mi è saltato in mente è stato ovviamente Bailey. Trovo che sia una persona incredibile, che non si arrende di fronte a niente e, invece che aspettare la morte, vive ogni momento come può (sotto questo punto di vista i due cugini sono molto simili). Lo vorrei come amico perché è davvero una persone speciale, una di quelle che ti fanno apprezzare la vita per quello che è, che ti sostengono nonostante i loro problemi e che ti dico senza tanti giri di parola come stanno le cose veramente!
Ambrose è il ragazzo perfetto (alla fine del romanzo). È un ragazzo bellissimo e sexy, e questo però lo spinge a essere un po' arrogante, come se si trovasse al di sopra degli altri. Nota la piccola e dolce Fern infatti solo dopo un po', quando capisce veramente se stesso e il mondo. È considerato l'idolo della piccola cittadina, l'Ercole, e questo lo mette sotto pressione, lo rende nervoso. Uno dei tanti motivi per cui decide di partire per la guerra. Ambrose è stato sicuramente uno dei miei personaggi preferiti. Dei quattro migliori amici sappiamo pochetto. Grant è quello intelligente, Beans il ragazzo con la boccaccia sempre aperta e che usa un determinato 'organo' per pensare (e non è il suo cervello), Paulie è l'artista dall'animo gentile e Jesse è... boh... sinceramente non l'ho bene inquadrato.
Rita è una ragazza bionda, non il massimo dell'intelligenza, ma pur sempre una ragazza buona e dolce, che purtroppo prende delle decisioni sbagliate. 

Le mie emozioni... Come ho detto prima, mi è piaciuto dall'inizio alla fine, e più di una volta mi ha fatto commuovere. L'ho amato davvero perché affronta molti temi difficili, dalla malattia alla guerra, dall'amicizia all'amore, alla violenza ecc., senza però cadere nella banalità e sopratutto senza annoiare. Mi ha trasportato in un mondo in cui non ero ancora stata e per questo si merita la mia targhetta 'My Bookish Philosophy', nella speranza di ritrovare quegli stessi sentimenti nei prossimi libri dell'autrice. 

Conteggi finali... Prima di finire voglio dire due cose. La prima è che all'inizio non riuscivo proprio a capire tra Fern, Bailey e Ambrose chi era una lei e chi un lui, continuando a confonderli. Sono proprio sfigata lo so, e probabilmente sono l'unica a cui è successo, però nel caso capitasse a qualche altra povera anima (oltre a specificarlo all'inizio, lo ripeto), Fern è una lei, mentre Bailey e Ambrose sono due lui. ;)
La seconda di cui non mi sono accorta è stata la data con cui il romanzo inizia, una data che ho impressa nella mente ma che per qualche motivo non si è acceso il neurone. Settembre 2001, caduta delle torri gemelle.
Il fatto che inizi con il crollo delle torri gemelle è solo un bonus, un qualcosa in più che inquadra meglio la situazione, permettendo al meglio lo sviluppo di alcuni eventi e che parla di un capitolo di storia non troppo lontano nel tempo che tutti conosciamo.
Che altro dire? Credo che tutti dovrebbero leggerlo perché è davvero un libro fantastico, e se ci fidate della mia parola, correte a leggerlo!


Dal libro: «La nostra piccola, buffa Fernie», disse Angie con il sorriso nella voce. «È impossibile trovare una bambina migliore di lei. Ogni giorno ringrazio Dio che ci sia. È una benedizione per Bailey. Dio sapeva cosa faceva quando li ha resi cugini, Rachel. Ha donato a ciascuno l'altro. Un vero regalo del cielo.»
Ma Fern era inchiodata sul posto. Non sentì la parola benedizione. Non si fermò a riflettere su cosa significasse essere un regalo dal cielo. "Non è bella". Le parole le risuonavano nella testa come padelle sbattute. "Non è bella. La piccola, buffa fernie. Non è bella. Povera Fernie."




mercoledì 18 marzo 2015

Recensione di Dieci piccoli respiri di KA. Tucker

Recensione
Titolo: Dieci piccoli respiri (#01 Ten tiny breaths)

Autore: K.A. Tucker

Anno: 2014

Genere: Romance

Editore: Newton Compton

Pagine: 315

Prezzo: 9.90 - 4.99 €
Formati:

Disponibile su:                 


Trama di Dieci piccoli respiriKacey Clearly ha solo vent'anni quando la sua vita è andata in pezzi. Un terribile incidente automobilistico le ha portato via i suoi genitori, il suo fidanzato e la sua migliore amica. Ora, dopo quattro anni trascorsi a casa degli zii nel Michigan, Kacey decide di fuggire via per sempre. Una notte lei e sua sorella Levie prendono un autobus per Miami e lì, nonostante le difficoltà economiche, possono finalmente ricominciare a progettare una nuova vita. Kacey però non è ancora pronta a lasciarsi alle spalle il passato e stringere nuove amicizie, neppure se a chiederglielo è l'affascinante vicino, Trent Emerson, un enigmatico ragazzo dagli ipnotici occhi blu. Eppure Trent è deciso a far breccia nel suo cuore, e presto Kacey dovrà smettere di stare chiusa a riccio e arrendersi al suo amore...


Biografia di Kathleen: Nata in una piccola città di Ontario. Ha pubblicato il suo primo libro all'età di sei anni con l'aiuto del bibliotecario della sua scuola elementare e una scatola di pastelli. Lei è una lettrice vorace e assolutamente non una snob in fatto di genere, infatti ama di tutto, da puro fantasy a romanzi per ragazze. Al momento abita in una pittoresca cittadina di Toronto con suo marito, due bellissima bambine e una spossante nidiata di creature a quattro zampe.


Il mio commento: Mi ero ripromessa di leggere questo libro, perché ho trovato una recensione davvero buona che indicava questo libro come imperdibile su un altro blog letterario. Il libro mi è piaciuto abbastanza, anche se alcune volte non così tanto.

La situazione… Kacey un anno prima ha perso i genitori, la migliore amica e il ragazzo per colpa di un ubriaco al volante. Lei stessa è rimasta ferita nell’incidente e ha dovuto affrontare molta fisioterapia per riprendere il controllo del suo corpo. Un altro discorso è però la sua mente, che, per affrontare il lutto, cade in una spirale di sesso e alcol. Si trasferisce insieme alla sorella più piccola, Livie, dagli zii. Lo zio sperpera tutta l’eredità delle ragazze e quando si presenta una notte in camera di Livie, Kacey decide che è il momento di andarsene. Livie e Kacey preparano due valigie e si mettono in viaggio verso Miami. La storia del libro comincia proprio qui, con le due sorelle che scendono dall’autobus e cominciano la loro nuova vita, dove nessuno sa cosa è successo loro. Si trasferiscono in un appartamentino economico, che, sorpresa sorpresa, è diverso dalle foto dell’annuncio. Ma le due non si fanno scoraggiare. Conoscono i loro due vicini. Da una parte hanno una ragazza madre, Storm e la figlia Mia. Anche se Kacey è restia a conoscere nuove persone, per il bene della sorella cerca di trattenersi e di comportarsi come si deve. Dall’altra parte invece, abbiamo Trent, un super figo che si è trasferito lì il loro stesso giorno. 

I personaggi… Kacey è una dura, sin dall’incidente. Ha dei problemi, come il fatto che non riesce a stringere la mano alle persone, perché le ricorda troppo la mano morta del suo ragazzo che stringeva nella macchina prima di essere salvata. Per sua sorella però aveva fermato l’alcol e il sesso occasionale. Sa di essere a pezzi, ma l’unica cosa che le interessa è il bene della sorella. Livie è una ragazza solare, buona che si preoccupa sempre del prossimo. Appena incontra Mia se ne innamora, e il sentimento è reciproco. Storm, infatti, non potendosi sempre occupare della piccolina, la lascerà a Livie, che se ne occupa molto più che volentieri. Le due sorelle sono quasi opposte, ma si vogliono un bene dell’anima, visto che sono l’unica famiglia che è rimasta loro. Storm è tosta, ha due tette enormi rifatte e una lunga coda di cavallo bionda, o almeno così è la prima impressione di Kacey. Ma quando si lascia andare scopre che Storm è una ragazza fantastica, sempre sorridente con la battuta facile. Le due si aiuteranno moltissimo, formando una nuova famiglia tutti insieme. 
Trent è il vicino di casa troppo sexy, che ha chiaramente un debole per la bellissima Kacey, ma per un bel primo pezzo del libro non lo si conosce tanto. Kacey lo nota fin da subito e ne rimane affascinata, anche se era da tempo che non provava attrazione a quel livello per un ragazzo.

Le mie emozioni… Il mio umore è stato altalenante durante la lettura, nel senso che a periodi mi piaceva di più mentre altri mi faceva storcere il naso. La cosa che mi ha davvero stupita però è l’inaspettato colpo di scena. Ovvero, di solito mi vanto sempre di riuscire a capire più o meno cosa c’è sotto determinati personaggi/cose e, anche se non sempre ci azzecco, ci vado piuttosto vicina. Ovvio che anche se ho una certa idea vengo molto spesso stupita per come l’autore riesce a inserire quel colpo di scena. Beh qui, mi ha totalmente presa alla sprovvista! Sapevo che Trent nascondeva qualcosa, lo dice lui stesso che non è pronto a raccontare il suo passato, ma quando poi scopriamo cosa c’è sotto? Io sono rimasta paralizzata per un minuto buono, non me l’aspettavo nella maniera più assoluta. E diciamo che questo è stato il picco di maggior “gradimento” del libro.
Per quanto riguarda la copertina, invece, è stata la ragione per cui ho ritardato così tanto la lettura. Non mi ispirava moltissimo, e ora che ho letto il romanzo, posso dire anche che non lo rappresenta così bene. La protagonista ha gli incubi dove annega, mentre la modella in copertina è totalmente pacifica sotto acqua. Secondo me avrebbero invece dovuto scegliere qualcosa di diverso (come per esempio la copertina originale del romanzo, che si sposa perfettamente).

Conteggi finali… In sostanza mi è piaciuto molto. Ho trovato lo stile dell’autrice davvero sciolto e scorrevole. Il secondo libro avrà come protagonista la piccola innocente Livie e purtroppo la cosa non mi attira molto come fa la tosta, grande Kacey. Ma chissà. Magari mi piacerà più del primo!


Dal libro: Vado alla finestra accanto alla porta e scosto la tenda trasparente, cercando un uomo brizzolato con una T-shirt sbiadita e troppo piccola e i calzini neri. Una minuscola parte di me spera che non sia quel Trent della lavanderia. Negli ultimi giorni quegli occhi ardenti hanno invaso senza invito diverse volte i miei pensieri e ho faticato non poco a scacciarli. Mi sono sorpresa a fissare la parete in comune tra i nostri appartamenti come una guardona, chiedendomi cosa stesse facendo.
Invece, una coda di cavallo biondo grano ondeggia avanti e indietro fuori dalla porta. «Non ci credo», sbuffo, armeggiando con la maniglia.
Fuori c’è Barbie. Non è uno scherzo. Un’autentica bionda esplosiva di un metro e settantacinque, palestrata, con le labbra carnose e giganteschi occhi pervinca. Mi ritrovo senza parole mentre osservo i suoi minuscoli shorts di cotone e il modo in cui il logo di Playboy si tende sul davanti della canotta. Quelle non sono vere. Sono grandi quanto mongolfiere.



venerdì 6 marzo 2015

Recensione di Tutto o niente di M. Leighton

Recensione
Titolo: Tutto o niente (#03 Bad Boys)

Autore: M. Leighton

Anno: 2015

Genere: Erotico/Romance

Editore: Newton Compton

Pagine: 314

Prezzo: 9.90 - 4.99 €
Formati:

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Trama di Tutto o niente: La ricca cugina di Olivia Townsend, Marissa, ha tutto quello che una ragazza potrebbe desiderare: è ricca, ha un bel lavoro e tanti amici nell'alta società. Eppure non è felice. Perché la sua è una vita vuota, finta. Finché non arrivano i gemelli Davenport, Nash e Cash, a ribaltare per sempre tutto il suo mondo. Nash è sicuramente l'uomo più pericoloso e sexy che Marissa abbia mai incontrato. Ma è davvero così duro e intrattabile? Oppure dietro la maschera del criminale che sogna solo la vendetta si nasconde anche un uomo capace di amare? Marissa non riesce a resistere all'attrazione, irrazionale e irrefrenabile: grazie a lui scoprirà un universo dove il desiderio è libero di esprimersi, ma anche pieno di ombre oscure e terribili segreti. Una realtà dove nulla è ciò che sembra: tranne la passione cieca, alla quale non può sfuggire. Nash è un intero universo di pericolo, sesso, fascino, crimini e amore, e Marissa deve decidere. Se sceglie di stare con lui, deve essere pronta a cambiare ogni cosa; altrimenti, deve tornare alla sua esistenza di plastica. E a un bivio: tutto o niente...


Biografia di Michelle: Nativa dell'Ohio, ma si trasferisce nel clima più caldo del sud, dove può stare vicino all'acqua tutta l'estate e sentire la mancanza della neve per tutto l'inverno. Possiede un'immaginazione iperattiva sin da piccolissima. Michelle finalmente trova nelle opere di narrativa uno sbocco accettabile per le sua visioni di fantasia. Scrivendo più di una dozzina di romanzi, in questi giorni Michelle si diverte facendo vagare la sua mente su ambientazioni più romantiche con dei sexy ragazzi del sud, proprio come quello che ha sposato e quelli che ha trovato nei suoi libri più recenti. Quando i suoi pensieri non sono rivolti in quella direzione, fa equitazione, nuota nei laghetti e fa esperienza di vita in un ranch, il tutto senza abbandonare l'accogliente comfort del suo ufficio.
Ama il caffè e la cioccolata, ancora di più se sono in combinazione. È convinta che un giorno ci saranno le basi per la pace nel mondo. inoltre ama il colore rosso e sta seriamente considerando l'ipotesi di tingersi i capelli.


Il mio commento: Quando ho letto il primo volume della saga (in lingua inglese perché in Italia non era ancora uscito) ne sono rimasta totalmente affascinata. I colpi di scena erano ovunque e le scene tra i protagonisti erano cariche di passione. E se nel primo volume troviamo la storia romance, nel secondo le protagoniste, sono le vicende “poliziesche”, tra lotta con la mafia, scandali e rapimenti. Anche quello era abbastanza carino, ma ho dovuto accantonare questa saga per un po’. Finché effettivamente non l’ho cominciata pochi giorni fa. Purtroppo questo terzo volume non mi è piaciuto, non più di tanto almeno.
Attenzione agli spoiler dei romanzi precedenti.

La situazione… La storia vede protagonisti, invece di Olivia e Cash, Nash e Marissa. E già qui… Ma andiamo avanti. Nash (quello vero si intende) è vivo, come scopriamo negli altri libri, ma è totalmente diverso. Per colpa di tutte le brutte esperienze che ha dovuto subire è irriconoscibile, è diventato proprio il classico cattivo ragazzo, altro che Cash! Ma questo non ferma la cara Marissa, che dopo il rapimento, decide di cambiare se stessa e la sua vita e dimostrare alle persone come Olivia che le hanno sempre dato il cuore, che può meritare tanta fiducia. Perché, prima del rapimento appunto, era una vera stronza snob, che non si fermava di fronte a niente. Marissa quindi cerca di essere più gentile e trovare la sua strada, aiutando Olivia a risolvere la situazione dei gemelli, visto che lei è un avvocato e ha delle conoscenze in quell'ambito. Tremendamente combattuta sul fatto di lasciarsi andare con Nash, che la avverte che lui la farà soffrire e che lei non deve affezionarsi a lui, alla fine hanno una notte di sesso incredibile. Lo stesso Nash non sa bene cosa prova, ma proprio perché avverte qualcosa riduce al minimo i contatti, che non siano sessuali, con lei. Tra i due però, c'è un grande segreto che Nash nasconde. che riguarda il loro passato insieme, un evento che Marissa sembra non ricordare. 

I personaggi… Marissa, da ragazza impossibile, si è trasformata in una donna che sa combattere per quello che vuole e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Sta cercando la sua strada, perché quella che il padre aveva tracciato per lei è scialba e vuota. L’unica cosa che riempie le sue giornate, oltre a lavorare al caso per i gemelli, è proprio Nash, dal quale si sente terribilmente attratta, anche se sa che non potrà mai esserci futuro per loro. Nash è un uomo spezzato, che viene guidato dalla rabbia e dalla vendetta. Almeno finché non incontra Marissa e già da subito si accorge che lei un po’ l’ha cambiato. Con lei, si rivede qualche barlume del vecchio Nash, il bravo ragazzo. 
Cash e Olivia sono solo uno sfondo, protagonisti indiscussi però dei libri precedenti. La loro coppia mi era piaciuta fin da subito, al contrario invece di Nash e Marissa. 
E poi abbiamo Ginger, che qui purtroppo compare solo in un paio di scene, la simpatica migliore amica, un po’ sopra le righe, di Olivia. 

Le mie emozioni… Mentre mi sono piaciuti abbastanza i primi due (il primo più del secondo), questo mi ha lasciata un po’ perplessa. Ho fatto abbastanza fatica a leggere e, annoiata, non vedevo l’ora di finirlo e cominciare una lettura più entusiasmante. Tralasciando l’assurdità con la quale si conclude il romanzo (mi è sembrato tutto fin troppo semplice, visto che sono decenni che il padre e poi i gemelli lottano contro la mafia), non mi sono piaciuti proprio i due protagonisti. Marissa, che ho sempre odiato negli altri libri, mi è sembrata una persona totalmente diversa, troppo diversa e con Nash, che pur essendo il gemello di Cash, non sono riuscita a trovare punti in comune. La storia d’amore non mi ha lasciato col fiato sospeso e nemmeno il “grande segreto” che Nash nascondeva, mi ha colpito più di tanto.
Un vero peccato perché questa cosa dei gemelli nel primo libro (prima erano due, poi si scopre che è Cash a impersonarli entrambi e poi invece si scopre che il vero Nash, che si pensava morto, è in realtà ancora vivo!) mi aveva davvero affascinata, però in questo ultimo capitolo l’autrice non è riuscita a conquistarmi e ha concludere a dovere la saga.

Conteggi finali… La saga si conclude proprio con questo libro perché ogni personaggio trova una chiusura. Mi ha lasciato con l’amaro in bocca, perché speravo davvero in una conclusione emozionante e ricca di colpi di scena.


Dal libro: «Ho bisogno di te,» rispondo con semplicità. Ed è vero. Per sentirmi protetta. Per sentirmi al sicuro.
Nash apre la bocca, come se volesse replicare, ma non dice una parola. Si limita a guardarmi, a guardare dentro di me, con quegli occhi che sono ghiaccio e fiamma al tempo stesso. Sono molto simili a quelli di Cash, simili a quelli del Nash che pensavo di conoscere, eppure sono anche diversi. Diversi da qualunque altra cosa abbia visto in vita mia. Da qualsiasi cosa abbia mia visto, o sentito. 
Dopo una lunga pausa, alla fine parla. «Io porto solo guai.»
«Lo so.»
Un’altra pausa.
«Probabilmente ti farai del male.»
Mi manca il respiro. Lo so che ha ragione: ma sentirmelo dire ad alta voce, senza giri di parole, è una cosa completamente diversa. «Lo so,» ammetto.
«Allora non potrai dire che non ti avevo avvisato.»



sabato 28 febbraio 2015

Recensione di Da quando ci sei tu di Penelope Douglas

Recensione
Titolo: Da quando ci sei tu (#01.5 Fall Away)

Autore: Penelope Douglas

Anno: 2015

Genere: Romance/Young Adult

Editore: Newton Compton

Pagine: 383

Prezzo: 9.90 - 4.99 €
Formati:

Disponibile su:                 


Trama di Da quando ci sei tu: Sei mai stato così arrabbiato che le cose che un tempo ti facevano male adesso ti fanno sentire vivo? Hai mai provato cosa significa essere insensibile a tutte le emozioni? Gli ultimi anni sono stati così per Jared. Un viaggio tra la rabbia e l'indifferenza, senza fermate intermedie. Alcuni lo odiano per questo, altri hanno paura di lui. Ma niente e nessuno può fargli del male perché a lui non importa di niente e di nessuno. Tranne che di Tate. La ama così tanto che certe volte gli sembra addirittura di odiarla. Odia il fatto di non riuscire a lasciarla andare. Un tempo erano amici, ma poi Jared ha capito che non riusciva a fidarsi di lei né di nessun altro. L'ha ferita, respingendola, anche se ne ha ancora bisogno. Litigarci, sfidarla, prenderla in giro fino ad arrivare a perseguitarla, lo fa sentire vivo, un uomo. Tate, però, un bel giorno parte e sta via per un intero anno e quando ritorna sembra davvero molto cambiata. Il rapporto tra lei e Jared non potrà più essere lo stesso...


Biografia di Penelope: Vive a Las Vegas con il marito e la figlia. È nata a Dubuque, Iowa, ed è la maggiore di cinque figli. Ha frequentato la University of Northern Iowa. Una notte ha detto al buttafuori del bar dove lavorava che suo figlio era sexy e tre anni dopo si è sposata. Con il figlio, non il buttafuori. Hanno avuto una figlia di nome Aydan. A Penelope piacciono i dolci, The 100 e fa shopping quasi ogni giorno da Target.


Il mio commento: Sono rimasta molto impressionata dal primo volume della saga e quando ho saputo che esisteva questo libro, ma che sarebbe addirittura uscito a breve non ho potuto resistere. Appena ce l’ho avuto tra le mani ho dovuto leggerlo e mi sono innamorata ancora di più di questa scoppiettante storia!

La situazione… La storia, con il prologo, comincia quando Jared è ancora bambino e per la prima volta vede Tate, quando lei si trasferisce nella casa accanto. Dal primo capitolo invece torniamo al presente, ovvero il giorno della partenza di lei per la Francia. Jared è ubriaco e si dice che non ha bisogno di guardarla partire e non si spiega come sia possibile che vederla felice renda lui felice. Ma il suo atteggiamento rispecchia l’odio che prova per lei. 
Tate parte e lui rimane, da solo, a mettersi nei guai. Se prima avendo lei come bersaglio riusciva in qualche modo a contenersi, adesso è più una mina vagante, pronto a esplodere. Finché effettivamente non accade e finisce in galera per una notte. Anche se ancora non se ne rende conto Jared ha molte cose per cui lottare, oltre che per se stesso, ma il signor Brandt riesce in qualche modo a dargli una direzione e così si mette la testa a posto, quasi. Tate ritorna e tutto il suo mondo viene ancora una volta sconvolto. Se durante l’anno della sua assenza lui era solo un’ombra di se stesso, un fantasma, adesso sente di essere finalmente di essere tornato a vivere. Le cose non sono cambiate, lui la odia ancora, ma in realtà tutto è cambiato, soprattutto i nostri protagonisti. 

I personaggi… Jared è confuso dai suoi stessi sentimenti che non capisce, per colpa di tutto quello che ha passato. Non sa come affrontare la vita, se non con una bottiglia di alcol in corpo e una ragazza nel suo letto. Per il periodo in cui Tate è via, non sa cosa vuole dalla vita e cosa farsene. Va avanti giorno per giorno, lottando per trovare qualcosa che gli dia quelle emozioni che solo lei gli trasmette. E finalmente al suo ritorno tutto riappare, sconvolgendolo più che mai. Lei non è più la stessa e anche il suo atteggiamento cambia. L’attrazione che c’è tra i due è palpabile, ma non si danno per vinti subito, facendo dannare il lettore per il tanto atteso lieto fine! La prima immagine che abbiamo di Tate è quella che abbraccia il cagnolino che tanto ama e che condivideva con Jared, una ragazza dolce, e subito dopo la ragazza con le palle, che per non dargliela vinta si sfila la maglietta e gliela brucia davanti agli occhi! Il suo personaggio mi era sempre piaciuto, perché nonostante rivelasse le sue debolezze, finalmente reagiva. 

Le mie emozioni… Qui riusciamo a leggere una buona parte di storia che non viene raccontata nel primo libro, soprattutto per cambiare un po’ scenario e non annoiare il lettore che si ritrova costretto a leggere parola per parola quello che ha già letto nel primo libro. Allo stesso tempo però, il rileggere quelle scene tanto sofferte, sapendo esattamente cosa spingeva Jared ad agire in un certo modo, cosa pensava quando aveva Tate davanti, è stato davvero eccezionale. 
Ci tengo a dire però, come specifica l’autrice stessa nelle note alla fine del libro, che questo non è semplicemente il primo libro dal punto di vista di Jared, ma è la sua storia e, l’intento della scrittrice di dare un’esperienza nuova ai lettori è totalmente riuscita! Oltre al fatto che si parla anche di eventi antecedenti e (molto importante) successivi a “Mai per amore” (QUI la mia recensione), Jared ci racconta gli eventi dal suo punto di vista, riuscendo a sorprendere e smaniare quanto l’altro libro. Se mi è piaciuto più questo o l’altro? Non saprei dirlo. Sono entrambi intensi e raccontano due personaggi diversi, anche se le loro storie sono strettamente incrociate. 

Conteggi finali… Questo libro mi è piaciuto moltissimo. Mi ha regalato le stesse forti emozioni che mi ha regalato il primo, con un pizzico di angoscia quando leggiamo di quella maledetta estate di Jared e un pizzico di divertimento nel rapporto tra Madoc e Jared. 
Babbo Natale fortunatamente è riuscito a portarmi il cartaceo del primo libro, quindi spero proprio che nel giro di poco io riesca a ottenere anche il cartaceo del secondo!!


Dal libro: Come faceva? Come era possibile che riuscisse sempre a farmi sentire felice di vederla felice?
Sbattei le palpebre. Tate continuò a giocherellare con il cane. «Sì, sì, ti voglio bene anche io!»
Sembrava che stesse parlando con un bambino, con tutte quelle smancerie del cazzo, e Pazzerello continuava a leccarle la faccia. Non avrebbe dovuto volerle così bene. In fondo cosa aveva fatto lei per lui negli ultimi due anni?
«Pazzerello, vieni» , ruggii, anche se non ero davvero arrabbiato con lui.
Tate posò lo sguardo su di me e si alzò. «Rompi le scatole anche al cane adesso?» Aggrottò le sopracciglia e solo allora mi resi conto di che cosa aveva indosso. La maglietta dei Nine Inch Nails che le avevo dato quando avevamo quattordici anni. Per qualche strana e stupida ragione, gonfiai il petto.
[...]
«Indosserai quella durante il viaggio?» Le chiesi sogghignando.
Avrei dovuto semplicemente girarmi e andarmene ma, cazzo, non potevo trattenermi dal provocarla. Era una specie di droga. Lei si voltò, i pugni stretti. «Perché me lo chiedi?»
«Ti dà un’aria sciatta» . Che sfacciata bugia.
Quella maglietta nera era sì un po’ vecchiotta, ma le aderiva come se fosse stata fatta apposta per lei, e i jeans scuri le fasciavano il culo, rivelandomi esattamente come sarebbe stata senza niente addosso. Con quei suoi capelli splendenti e la pelle luminosa, era allo stesso tempo un fuoco con cui avrei voluto bruciarmi e dello zucchero di cui avrei voluto saziarmi. Tatum era sexy, ma non se ne rendeva conto. E, bionda o meno che fosse, era di sicuro il mio tipo.
«Ma non c’è bisogno che ti preoccupi», continuai. «Tanto l’ho capito.»
Lei socchiuse gli occhi. «Capito cosa?» 
La provocai con un sorriso compiaciuto. «Ti è sempre piaciuto metterti i miei vestiti.» 
Sgranò gli occhi e arrossì: non c’ era dubbio che l’ avessi fatta arrabbiare. Il suo faccino era infiammato dalla collera.
Sorrisi tra me e me. Cazzo, quanto mi divertivo. Comunque non corse via.
«Aspetta un attimo.» Mi puntò contro un dito e si diresse verso la macchina. Rovistò sotto il sedile davanti, nella valigetta che suo padre teneva lì per le emergenze, tirò fuori qualcosa e poi sbatté la portiera. Quando tornò da me, vidi che aveva in mano un accendino.
P rima che potessi rendermi conto di ciò che stava accadendo, si tolse la maglietta e rimase con indosso solo un reggiseno sportivo dannatamente sexy.
Il cuore mi batteva fortissimo.
Cazzo.
Senza fiato, la osservai tenere in alto la maglietta e darle fuoco fino a ridurla a un mucchio di cenere.
Che stronza!
Che diavolo le aveva preso?