lunedì 30 marzo 2015

Recensione di Attrazione di sangue di Victory Storm

Recensione
Titolo: Attrazione di sangue (#01 Trilogia di sangue)

Autore: Victory Storm

Anno: 2012

Genere: Urban Fantasy/Romance

Editore: Elister Edizioni

Pagine: 340

Prezzo: 2.99 €
Formati: 

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Trama di Attrazione di sangue: Vera ha appena scoperto l'esistenza dei vampiri e ora deve scappare.In una fuga tra Dublino e Londra, Vera si ritrova preda di una specie sanguinaria e feroce, perchè nel suo sangue si nasconde l'arma per distruggere la razza vampira.
A darle la caccia è Blake, uno dei vampiri più anziani e forti al mondo, ma uno strano destino è in serbo per loro. Quello che doveva essere uno scontro tra il bene e il male, si rivelerà una strana e dirompente attrazione che cambierà le sorti della loro vita, svelando i segreti che si celano nel passato di entrambi.


Biografia* di Victory: Nata a Londra il 24 novembre 1983, si è trasferita in Italia all'età di venticinque anni dopo aver perso lavoro e fidanzato nel giro di pochi mesi.
Decisa a dare una svolta alla sua vita decide di partire.
"Ho puntato il dito sul mappamondo e così eccomi qui. Se avessi dovuto scegliere a occhi aperti la meta non so se avrei scelto questa, ma del resto sono una fatalista convinta e così sono partita lo stesso" racconta in un italiano ancora incerto.
Al momento lavora poco e viaggia molto.
Ha scritto il suo primo romanzo "Attrazione di sangue" quando era ancora a Londra ed era appena uscito il libro "Twilight" di Stephenie Meyer.
Affascinata da questi paranormal romances ha provato a buttarsi anche lei nella scrittura ed è nata la prima bozza di "Attrazione di sangue".
Essendo una persona molto selettiva e riservata, non ha mai voluto mostrare il suo romanzo a nessuno fino a oggi.
"Ho adorato scrivere questo romanzo, pagina dopo pagina mi ha emozionato e quando sono arrivata a pagina 300 non potevo credere ai miei occhi per ciò che avevo fatto" esclama soddisfatta.

*no true story


Il mio commento: Il libro mi è stato consigliato dalla mia migliore amica, perché ne è andata letteralmente pazza. Anche se spesso i nostri gusti combaciano, a volte può capitare che lei ami alla follia un libro, mentre io riesca a stento a sopportarlo. Purtroppo questa è una di quelle volte.

La situazione... La protagonista, Vera, fa una vita “normale” in una cittadina d'Irlanda, normale però con le virgolette, perché soffre di una rara forma di anemia che la costringe a bere una dose di sangue animale per riprendersi (la sua emodose, come la chiama lei). La zia, che poi la zia non è, ha molti segreti, infatti si scoprirà essere un membro dell’Ordine della Croce Insanguinata, che combatte i vampiri. Vera vive la sua vita da teenager oppressa dalla sua terribile nemesi Patty Shue, infatuata del ragazzo impossibile da avere e con zero amici. Ma non sa ancora che la sua vita sta per essere stravolta. 
Un giorno infatti il parroco che le sta tanto simpatico si presenterà a casa sua dicendo a lei e alla zia di fuggire perché loro sapevano tutto e stavano arrivando per uccidere Vera. Adesso Vera scopre una buona parte della verità, ma anche se sconvolta, affronta tutto con coraggio. Viene portata al centro di comando dell'Ordine, ma viene rapita dall'affascinante, tenebroso, rompipalle, arrogante e mortale vampiro Blake, colui che lei, in quanto arma micidiale, dovrebbe far soccombere. Ma Vera non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, nonostante i suoi 17 anni e i “25” di lui, lei non si spaventa, ma coraggiosa pretende le cose che vuole, anche se in pratica si fa sottomettere spesso e volentieri. Tenta di scappare un paio di volte soprattutto perché uno dei vampiri, Will, non riesce a resistere al suo odore. Scappa sul serio un giorno, senza però combinare niente. Infatti vagherà per tutto il giorno alla ricerca di non si sa cosa per poi venire quasi stuprata da due ubriachi, per poi però essere salvata da Blake e Peter, un altro vampiro amico di Blake.
Vera capisce che non tutto è come sembra e che non sempre i vampiri sono cattivi e l'Ordine, che l'ha tenuta sotto stretta sorveglianza tutta la vita, è buono. Ma agirà di conseguenza? 

I personaggi… Vera è la protagonista della storia. È una ragazzina testarda, che affronta tutto così come capita. Spesso e volentieri agisce d’istinto senza soffermarsi troppo sulle cose, quando un minuto in più, bastava per evitare molti drammi. È terrorizzata dai topi e, sebbene questa non sia un’informazione particolarmente importante per comprendere il romanzo, trovo che sia evidenziata fin troppo spesso e talvolta anche messa in ridicolo. Blake, di cui mi piace alla follia il nome, e purtroppo poco altro, sembra essere un personaggio sicuro di sé, arrogante e intelligente, con un gran senso di orgoglio che gli impedisce di pensare lucidamente. Non sono riuscita inquadrare bene la zia, sia da un punto di vista fisico e sia caratterialmente, che, con i suoi eccessi a volte da ragazzina e a volte da mamma chioccia, mi dava l’impressione di avere qualche problema d’identità. Peter è il vampiro che non ho ben capito. Estremamente dolce e generoso, si fa trasformare da Blake in cambio del suo lussuosissimo loft per una delusione amorosa. Leale servo/amico di Blake, lo aiuta in ogni occasione, soprattutto con Vera. Non parla molto e quando lo fa è conciso e serio. Ahmed, che sembra poco più di una comparsa, potrebbe rivelarsi invece essere un personaggio piuttosto importante nei seguiti. È il vecchio tuttofare tunisino che vive con la zia e Vera alla fattoria all’inizio della storia. È affettuoso e dolce con Vera, e più di questo non si sa perché come ho detto, sembra principalmente una comparsa. 

Le mie emozioni… Il romanzo mi ha annoiato dall’inizio alla fine, il tutto mi è sembrato terribilmente scontato e prevedibile. Un insieme di cose che non regalano emozioni, anzi, che danno tutto per scontato. Non ho trovato il libro realistico per molte ragioni, primi tra tutti i personaggi, campati per aria, ma anche per le troppe cose che accadono senza un vero e proprio perché. 
Oltre agli eventi e allo sviluppo della storia, non mi è piaciuto neanche come è stato scritto, lo stile dell’autrice infatti mi è sembrato piuttosto elementare. 

Conteggi finali… I vampiri sono più classici rispetto alle versioni più moderne. Per esempio temono la luce del sole, l’acqua santa, l’argento. Possono però anche comunicare col pensiero e trasformarsi in altre creature. 
Mi piacerebbe leggere qualcos’altro dell’autrice, giusto per farmi un’idea e sapere se si tratta solo di questo libro oppure proprio lo stile a non piacermi, quindi magari chissà, in futuro…


Dal libro: Appena entrai nel salone, lo scorsi alle prese con i fornelli e a sbarazzare due sacchetti della spesa, appoggiati sul bancone della cucina.
Quell’atmosfera così famigliare, quasi intima che si era formata, mi rassicurò, così decisi di
avvicinarmi.
Inoltre zia Cecilia diceva sempre che si ottenevano più cose con le buone maniere, quindi decisi di
comportarmi gentilmente.
«Eccomi qua! Hai bisogno di aiuto?» gli chiesi, vedendolo in difficoltà nell’accendere il gas.
Blake rimase con lo sguardo fisso sui fornelli, poi si girò verso di me. Aveva uno sguardo indecifrabile, ma restò a lungo a guardarmi. Alla fine si avvicinò, mi prese una ciocca di capelli bagnati con un movimento molto lento e cominciò a giocarci. Sembrava ipnotizzato, come lo ero io dai suoi occhi magnetici e da quella inaspettata carezza, che mi fece venire i brividi per tutta la schiena.
Poi di colpo allontanò la mano da me, come se fosse rimasto ustionato da quel contatto e tornò a
fissare la sua cucina immacolata.



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