domenica 10 agosto 2014

Recensione di Colpa delle stelle di John Green

Recensione
Titolo: Colpa delle stelle

Autore: John Green

Anno: 2012

Genere: Narrativa

Editore: Rizzoli

Pagine: 347

Prezzo: 16.00 - 9.99 €
Formati:

Disponibile su:                



Trama: Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.


Biografia di John: Green nasce ad Orlando e si diploma al Kenyon College nel 2000 specializzandosi in Inglese e studi religiosi.
Dopo aver lasciato l'università, Green passa cinque mesi lavorando come cappellano in un ospedale infantile per poi iscriversi alla University of Chicago Divinity School, che però non frequenterà. La sua esperienza lavorativa con bambini affetti da malattie mortali lo ispirerà in seguito a scrivere Colpa delle stelle.
Attualmente, Green vive ad Indianapolis con la moglie Sarah (conosciuta anche come "Lo Yeti" poiché ha richiesto espressamente di non essere mai compresa nei video blog del marito), i figli Henry e Alice e il suo cane Willy.


Il mio commento: Per iniziare vorrei raccontare un piccolo "aneddoto". Quando ho preso in mano il libro sapevo già di cosa trattava e quindi il mio atteggiamento verso questo libro era diverso da quello di altri libri con argomenti più leggeri. Dopo un po' che stavo leggendo mi sono detta... Ma come mai il primo capitolo non finisce più? Ero circa a pagina 46 e mi sembrava strano che fosse così lungo. Ho continuato a leggere e dopo un paio di pagine mi ritrovo scritto capitolo tre. Morale della favola: il libro mi aveva presa a tal punto che non mi ero nemmeno accorta che fosse finito un capitolo, facendomi divorare riga dopo riga.

La situazione... Hazel, la protagonista, ha il cancro e fin da bambina è costretta a lottare per la sua sopravvivenza, contro un qualcosa che non è veramente cattivo, che vuole solo essere vivo. La storia in cui l'autore ci porta inizia quando la nostra Hazel incontra Augustus (detto Gus) al gruppo di supporto. Augustus inizialmente si presenta al gruppo di supporto su richiesta dell'amico Isaac, cieco da un occhio per colpa di un cancro raro che l'ha colpito da piccolo. Augustus, invece, per il cancro alle ossa, aveva dovuto subire l'amputazione di una gamba, ma a sentir lui, stava "a meraviglia". Hazel, Augustus e Isaac saranno i tre personaggi che, nonostante le loro disavventure (anche se direi più tragedie), non perdono il senso del'umorismo con il quale affrontano ogni giorno la vita. Sono proprio loro infatti che hanno dato a questa lettura tutta un'altra sfaccettatura. Tralasciando Isaac per un momento, Augustus e Hazel cominciano a frequentarsi, scoprendo di stare bene insieme. La prima cosa che li lega sono, eccetto la band degli Hectic Glow, i loro due libri preferiti: "The Price of Dawn" per lui e "Un’imperiale afflizione" per lei. Oltre ad averli legati, il libro di lei diventa una sorta di Bibbia per entrambi e li porta a voler conoscere l'autore, perché questo libro non ha una fine, ma semplicemente si interrompe quando la protagonista presumibilmente muore. 


Conteggi finali... Adesso, devo solo aspettare di poter vedere il film (mi dispiace ma, rigorosamente in lingua inglese, ormai l'italiano lo sopporto davvero poco), cosa che accadrà a breve (non ti preoccupare Miriam, aspetto Lignano ;). 
Il libro mi è piaciuto, come ho già detto, soprattutto per l'ironia con il quale i protagonisti vivono. Certo, parla di cancro, e certo, i protagonisti, nonostante la loro giovane età sono malati e hanno dovuto affrontare molte più prove di un qualsiasi adulto, però si riesce sia a ridere sia a piangere per loro. È la forza con cui fanno sembrare che la vita sconfigga la morte perché anche se la seconda è inevitabile, nella prima tutto è possibile e non bisogna mai darsi per vinti. E tutto questo, grazie alla meravigliosa penna dell'autore.


Dal libro: «Sempre è la loro parola. Si ameranno per sempre e così via. In un calcolo approssimativo per difetto, direi che si sono messaggiati la parola sempre quattro milioni di volte nell’ultimo anno.»
[...]
«Okay» ha detto lui dopo un’eternità. «Forse okay sarà il nostro sempre.»
«Okay» ho detto.

2 commenti:

  1. Meraviglioso!!! Io ho amato alla follia questo romanzo! Non vedo l'ora di vederlo con te!!! (non prendermi in giro se piango eh?)

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