venerdì 24 luglio 2015

Recensione di L'importanza di chiamarsi Cristian Grei di Chiara Parenti

Recensione
Titolo: L'importanza di chiamarsi Cristian Grei

Autore: Chiara Parenti

Anno: 2015

Genere: Romance/ Commedia

Editore: Rizzoli

Pagine: 190

Prezzo: 2.49 €
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Disponibile su:            



Trama di L'importanza di chiamarsi Cristian Grei: Cristian Grei ha trentadue anni e una sola, acerrima nemica: E. L. James, che con le sue 50 Sfumature gli ha rovinato la vita. Tutte le donne, infatti, appena sentono il suo nome, vedono in lui un dominatore in 3D e l'incarnazione delle più proibite fantasie erotiche. Ma se vivi a Prato, fai il becchino nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia e sei ipocondriaco, avere il nome "uguale" a quello del più grande amatore di tutti i tempi, che si sposta in elicottero ed è a capo di un’azienda leader mondiale,può creare una costante e fastidiosissima ansia da prestazione.Solo Antonella, l'amica di sempre, è in grado di divertirsi giocando con lui e tenere a bada le sue mille ansie, ma soprattuto è disposta ad amarlo per quello che è realmente.
Cristian Grei riuscirà finalmente a capire che è lei la donna giusta? E soprattutto sarà “pronto a riceverla”?


Biografia di Chiara: Sono arrivata sul vostro pianeta 34 anni fa e ci sto molto volentieri. Sono giornalista e addetta stampa, ma lavoro anche con i libri che mi piacciono tantissimo. Abito a Carraia-County, una spolverata di casine tra i campi e l’A11, in provincia di Lucca. Sono brava a fare la raccolta differenziata e odio i cetrioli e le pulizie di primavera. La settimana in cui ho lavorato come rappresentante di aspirapolvere è stata la più terrificante della mia vita.
Dotata di almeno 45 personalità diverse che albergano allegramente nella mia testa, adoro scrivere storie, per poter dar voce a ognuna di esse. Sono pigra e fermamente convinta che se una cosa è troppo lontana per essere presa senza alzarmi dal divano, allora è una cosa che non mi serve. Il mio motto è: non fare oggi quello che puoi tranquillamente fare domani.
Ho un Topino Adorato, una Lady Gaga come gatto, e scrivo cose buffe su un blogghino che si chiama Il Giardino d’estate, che aggiorno con una cadenza giornaliera. Cioè settimanale. No, forse quindicinale. Insomma, ogni volta che me lo dicono le vocine nella mia testa.



Il mio commento: Prima di tutto devo precisare che sì, sono una fan di Cinquanta sfumature, ma non una fan del modo di fare di Christian e Anastasia, del loro rapporto (ovviamente io riconosco che è solo letteratura e non per forza deve essere preso come uno spunto da applicare alla vita vera), però i libri mi hanno fatto impazzire, struggere letteralmente. Ma ora passiamo a questo romanzo. Due parole per descriverlo? Brillante ed esilarante (no, la rima è totalmente casuale)! Ho trovato l’idea del romanzo geniale e basta, c’è poco da dire. Sin dalla prima pagina mi ha conquistato e infatti non sono riuscita a mettere giù il libro finché non sono arrivata alla fine!

La situazione… Il signor Cristian Grei (esatto, senza “h” e una “i” semplice al posto della “y”) è un becchino ipocondriaco, che, a parte il nome, ha poco a che fare con il dominatore più sexy della letteratura moderna. È goffo, non ci capisce un’acca di donne ed è un nerd. La sua stanza dei giochi è effettivamente una stanza di giochi, piena di videogames e action figures, niente frustini, niente ganci che pendono dal soffitto, ma bensì un divano e un gigantesco schermo! La sua migliore amica, Antonella Stasi, è un medico che con Cristian condivide tutto, tranne i sentimenti che prova per lui. Eh già, perché la povera Tony è innamorata persa di Cristian ma lui pare non accorgersi di niente. Eccetto che con Tony, Cristian con le donne è un disastro, il suo nome certo non aiuta, perché ogni volta che si presenta, le donne vanno letteralmente in visibilio pregustandosi già una notte di passione alla Mr. Grey. Il romanzo inizia dopo quattro anni dal primo incontro di Antonella e Cristian (anzi, per la verità il primo capitolo parla della prima volta in cui Cristian porta Tony nella sua “stanza dei giochi”) e di come la loro amicizia sia ben fondata ormai, anche se da parte di Tony c’è qualcosa di più. 

I personaggi… Direi di cominciare con il carissimo signor Grei, quest’uomo talmente imbranato e timido da essere adorabile. Il poveretto proprio odia E. L. James, per aver dato al protagonista del suo romanzo il suo stesso nome, visto tutti i disagi che questo gli porta. Antonella, in quanto medico, capisce subito, visto le sue infinite visite al pronto soccorso che è ipocondriaco, ma lui è convintissimo che in lui ci sia qualcosa che non vada, che sia per un fastidioso neo che sarà la sua rovina oppure per un semplice mal di stomaco. Le parti più esilaranti sono ovviamente i capitoli in cui parla lui, perché leggendo i suoi pensieri è veramente impossibile non scoppiare a ridere. Antonella Stasi sin dal primo momento in cui vede Cristian riconosce che in lei è scattato qualcosa nei suoi confronti, non importa che stranezze dica o faccia, per lei è semplicemente irresistibile. È decisamente paziente e sa come prendere Cristian e le sue crisi. 

Le mie emozioni… È stato uno dei pochi romanzi che mi ha fatto proprio ridere di gusto. Il mix tra il carattere dei personaggi, la (s)fortuna degli eventi e la genialità dell’autrice rendono il tutto come un’opera unica di cui è difficile dimenticarsi! Dire che sono ansiosa di leggere il seguito è dire poco e appena riuscirò a mettere le mani su quel libro sarò molto molto felice. 
Sempre tornando al libro che ha “ispirato” questo, mi sembra giusto dire che dal mio punto di vista questo libro non vuole assolutamente imitare la trama dell’altro, anzi, semplicemente parla della storia di un semplice ragazzo (con giusto qualche problemino) che ha la sfortuna di chiamarsi come voi-sapete-chi! Anche se i riferimenti a “Cinquanta sfumature di Grigio” non sono pochi, le situazioni sono completamente capovolte. Passano milioni di chilometri tra i due, se da una parte abbiamo un rapporto esclusivamente passionale e struggente, qui abbiamo anche la leggerezza, la comicità e la semplicità di due persone (chi più che meno) normali. 

Conteggi finali… Questo libro era la mia quinta tappa della mia Summer Reading Challenge, ovvero un libro che mi doveva essere consigliato e per questo devo ringraziare un casino la mia carissima amica Miriam del blog Le Passioni di Brully (questo “p.s.” è per te: non sempre ci azzecchi con i libri che mi consigli, ma con questo hai fatto decisamente centro! <3).
Che altro dire? Dovete assolutamente leggerlo indipendentemente dal fatto se avete o no letto la trilogia della James e che vi sia piaciuta o meno, perché, sinceramente, questo libro è talmente bello anche senza sapere di cosa parla Cinquanta sfumature, anche se, ovviamente, alcuni riferimenti li può capire chi ha letto la saga.


Dal libro: Okay, so che qualsiasi altro ragazzo normale nella mia stessa situazione non se lo farebbe ripetere due volte, ma io no! È vero, sono Cristian Grei, però la versione sfigata, ansiogena e petulante dell’originale. Io non ho cinquanta sfumature di tenebra dentro il mio petto, al massimo posso avere una leggera, piccolissima ombra intorno, ed è sicuramente qualcosa di incurabile. Lui ha un toro da monta nei pantaloni, io sto talmente in ansia con Laura sbottonata di fronte a me, che il mio amico sotto la cintura sta cercando di impiccarsi con l’elastico delle mutande.
Non posso… non ce la faccio!
Non importa se una donna bellissima e vulnerabile mi si butta tra le braccia, il mio Mr Grei giù in basso non collaborerà. Anzi, si ritirerà di buon grado come una tartaruga spaurita, perché dopo le Sfumature soffre di una fortissima ansia da prestazione e ogni volta che arrivo sul più bello abbassa la saracinesca e indice uno sciopero per le insostenibili condizioni di lavoro. Ed ecco che, insomma, il "gioco" finisce. Anche perché, per restare nella metafora, sarebbe come voler giocare a freccette con uno spaghetto scotto.
[...] 
In preda alla disperazione, mi appoggio al lavandino e maledico una volta di più Mrs E.L. James. Che diavolo faccio, adesso?



1 commento:

  1. Ero certa che ti sarebbe piaciuto questa volta! Anche se ammetto che la paura di fare un buco nell'acqua c'è sempre iihihih ^_^

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