Recensione
Titolo: Die for me (#01 Revenants)
Autore: Amy Plum
Anno: 2014
Genere: Paranormal Romance
Editore: De Agostini
Pagine: 416
Prezzo: 14.90 - 6.99 €
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Trama di Die for me: "Mi chiamo Kate, ho sedici anni e ho visto morire i miei genitori in un terribile incidente d'auto. Da quel momento niente è più stato come prima. All'improvviso, mi sono ritrovata con il cuore infranto e la vita impacchettata in una valigia, costretta a lasciare tutto per trasferirmi a casa dei miei nonni. A Parigi. E lì ho incontrato Vincent. Bello, misterioso e spaventosamente affascinante, Vincent Delacroix è apparso dal nulla e ha sconvolto il mio mondo. Di nuovo. Perché Vincent non è un ragazzo come gli altri. Dietro ai suoi occhi blu come il mare si nasconde un segreto che affonda le radici nella notte dei tempi. Un segreto che lo costringe a mettere in pericolo la sua vita ogni giorno, per sempre. Così, proprio ora che le cose sembrano andare finalmente per il verso giusto, mi trovo davanti a una scelta difficilissima: devo proteggere ciò che ancora rimane della mia esistenza - e della mia famiglia - oppure rischiare tutto... per un amore impossibile?".
Biografia di Amy: È cresciuta a Birmingham, Alabama e ha frequentato il Wheaton College a Chicago. Dopo il college ha trascorso cinque anni a Parigi e poi si è trasferita a Londra per studiare per un master in Storia di Arte Medievale.
Mentre era in Inghilterra, ha conosciuto suo marito e poi si sono trasferiti insieme a New York. Dopo si sono trasferiti nella campagna francese e lei insegnava letteratura inglese alla Tours University.
Adesso trascorre molto del suo tempo a Parigi scrivendo a tempo pieno. Amy e suo marito hanno due figli.
Il mio commento: Devo dire che questo libro mi è piaciuto davvero molto. La copertina mi aveva attratto da subito, ma, per qualche motivo (probabilmente è per il prologo) pensavo che il libro trattasse di angeli (caduti). Invece, la scoperta che si trattava di altro mi ha incuriosito ancora di più.
La situazione… La protagonista, Kate (o Katya), con sua sorella maggiore si trasferisce in Francia dai nonni, dopo che i loro genitori sono morti. All’inizio per loro è dura e reagiscono al lutto in maniere differenti. La prima se ne sta rinchiusa in casa a leggere, mentre la seconda esce tutte le sere, solo per distrarsi e non pensare. Passato un po’ di tempo, i nonni e la sorella convincono Kate a uscire un po’, almeno a leggere in un bar o al parco, tanto per prendere una boccata d’aria. E così fa. Si trova un caffè tutto suo, dove passerà le giornate a leggere. Un giorno, in questo caffè, scorge un ragazzo, è affascinante, anche se attorno a lui gravita un’aria pericolosa.
Quando finalmente i due si rivolgono la parola, ne succedono di tutti i colori (in senso buono!!). Anche se vivono poco distanti l'uno dall'altra, non si erano mai incrociati, ma adesso che Kate conosce Vincent, lo incontra da tutte le parti. Escono insieme per un appuntamento, ma poi Vincent deve scappare per un'emergenza. Kate di nascosto lo segue fino alla stazione, dove assiste alla tragedia in cui un caro amico di Vincent si butta sotto un treno in corsa per salvare un uomo che tentava di suicidarsi. Il suo amico muore, ma Vincent non fa una piega. Cosa c'è di sbagliato in lui? Si chiede la nostra Kate. Vincent la porta a casa sua per farla calmare. Kate non sa cosa sta succedendo, ma è spaventata da quel ragazzo che non sembra molto normale. Se ne va, e cerca di non pensarci finché, per una ricerca di scuola, non scopre una foto dove molti anni prima, un ragazzo identico a Vincent era rimasto ucciso salvando molte vite in un incendio. Più tardi poi rivede Jules, l'amico che sarebbe dovuto morire sotto il treno, ma che, inspiegabilmente, se ne stava in un museo vivo e vegeto. Kate è sconvolta, ma almeno capisce che Vincent non aveva reagito alla sua morte perché non era veramente morto. Colta da questa intuizione va a casa di Vincent, ma, capitando accidentalmente nella sua stanza, lo trova morto sul suo letto.
E da qui Kate viene messa al corrente di quello che realmente è successo e di quello che in realtà sono Vincent e i suoi amici.
I protagonisti... Kate è una lettrice accanita, che preferisce la solitudine con i suoi libri a feste affollate. È coraggiosa e caparbia. Spesso non sa quello che fa, però si fa guidare dal suo intuito e dal suo istinto, che la consigliano molto bene.
Vincent è un ragazzo misterioso, quasi fino alla fine non conosciamo la sua storia e come é diventato quello che è. Attorno a lui aleggia quest'aria pericolosa, che Kate nota fin dal primo momento, ma non è capace di resistergli. Così come Vincent non riesce a resistere a lei.
Le mie emozioni... Mi è piaciuto davvero molto, e non sono riuscita a staccarmi dalle pagine. È ambientato a Parigi, un luogo diverso dal solito, visto che sono abituata alle classiche località statunitensi. La storia è diversa dai classici vampiri e la cosa mi ha affascinata molto. È dolce al punto giusto, e il mistero non manca di certo!
Conteggi finali... Bello e assolutamente da leggere! Non vedo l'ora che esca il seguito. Soprattutto bellissima la copertina con il vestito.
Ma parlando di finali. L'unica cosa che non mi è tanto piaciuta, è stata la fine un po' insolita.
Dal libro: Mi guardai intorno senza troppo entusiasmo prima di tornare al mio libro, ma rialzai la testa di scatto avvertendo lo sguardo di qualcuno che mi fissava dall’altra parte della terrazza. Quando i nostri occhi si incontrarono, il mondo intorno a me si fermò.
All’improvviso ebbi la stranissima sensazione di conoscere quel ragazzo. Non era certo la prima volta che mi capitava di provare quel senso di affinità per un perfetto estraneo, ma - per quel che ne sapevo - si era sempre trattato di un’esperienza unilaterale: l’altra persona non mi aveva degnato neppure di uno sguardo.
Questa volta era diverso. Avrei potuto giurare che anche lui provasse la stessa sensazione.
Dal modo in cui sosteneva il mio sguardo, capii che probabilmente mi stava fissando già da un po’. Era di una bellezza mozzafiato, con i capelli neri che scendevano in morbide onde dalla fronte ampia fino alle spalle. Dal colore olivastro della pelle, immaginai che trascorresse molto tempo all’aperto o che venisse da un posto molto più assolato e più meridionale di Parigi. E gli occhi fissi nei miei erano blu come il mare, circondati da folte ciglia scure. Sentii il cuore sobbalzarmi nel petto e fu come se, tutt’a un tratto, mi avessero succhiato via tutta l’aria dai polmoni. Non riuscivo a staccare gli occhi dai suoi.
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