Recensione
Titolo: Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto
Autore: Kirsty Moseley
Anno: 2014
Genere: Young Adult/Romance
Editore: Newton Compton
Pagine: 287
Prezzo: 9.90 - 4.99 €
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Trama di Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto: Amber Walker e suo fratello maggiore, Jake, hanno un padre violento. Una notte Liam, il migliore amico di Jake, la vede piangere, si arrampica attraverso la finestra della sua camera da letto ed entra per consolarla. Dopo quella prima sera il rapporto tra Amber e Liam cambia: pian piano l'innocenza e l'amicizia lasciano il posto all'attesa, ai malintesi e alle scintille. Liam passa da una ragazza all'altra, mentre Amber - ancora emotivamente segnata dagli abusi subiti per mano di suo padre - preferisce concentrarsi sulla scuola, la danza e le amiche. Ma tra loro due la passione cresce in fretta e anche se il loro rapporto è da sempre basato sull'amicizia, quando Amber inizia a guardare il suo migliore amico sotto un'altra prospettiva saranno fuochi d'artificio! E come reagirà Jake, da sempre iper-protettivo nei suoi confronti, quando scoprirà che la relazione tra i due sta diventando qualcos'altro?
Biografia di Kirsty: È nata a Hertfordshire, Inghilterra. Nel 2000 si trasferisce a Norfolk, dove ha incontrato suo marito, Lee. La cosa principale che può dire di lui, è che tutti dovremmo averne uno. È il suo più grande sostegno e non sarebbe dove si trova adesso senza il suo incoraggiamento e il suo infinito supporto. È la sua ispirazione della maggior parte dei suoi personaggi maschili. Cerco sempre di mettere qualcosa di lui ovunque, che sia la sua gentilezza, il suo essere altruista o soltanto la sua abilità di farmi sentire preziosa.
Nel 2005 è nato suo figlio. Lui è, e sarà sempre, la cosa migliore che ha fatto nella sua vita. Ovviamente, è una madre orgogliosa.
È sempre stata interessata alla scrittura, ma dopo la nascita del figlio si è imbattuta per sbaglio in un sito di scrittura amatoriale. Dopo un paio di mesi, finalmente ha trovato il coraggio di postare una delle sue storie. Fu scioccata e sopraffatta dal supporto dei lettori e questo le ha dato la sicurezza di arrivare a dove si trova oggi.
Nel aprile del 2012 ha auto-pubblicato il suo primo romanzo "Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto" e non si è mai guardata indietro da allora.
Infine, se dovesse riassumersi in una parola, questa sarebbe "daydreamer" (sognatore a occhi aperti), ma a differenza dei suoi professori di scuola, lei non lo considera una brutta cosa. Dopotutto, una volta ha letto da qualche parte che i libri sono sogni coscienti, a occhi aperti.
Il mio commento: Dopo l’ultimo romanzo della Newton che ho amato alla follia, mi sono chiesta: “facciamo doppietta?”. E così ho cominciato questo romanzo, dalla trama promettente, che mi ha però delusa. In questo caso non si può parlare di aspettative troppo alte che mi ero posta da sola. Qui, non mi è piaciuto il modo di scrivere dell’autrice e alcuni sviluppi propri della storia.
La situazione… Amber e Jake sono due fratelli che vivono praticamente da soli da quando il padre se ne è “andato” di casa e quindi la madre ha dovuto cercarsi un lavoro per mantenere lei e i figli. É spesso via, ma i due non si fanno problemi. Liam è il migliore amico di Jake, nonché vicino di casa. Da quando la sua famiglia si è trasferita i due sono diventati grandi amici e Liam si diverte spesso a fare molti dispetti ad Amber. Il padre di Amber e Jake era un violento e se ne era andato perché Jake e Liam l’avevano costretto, al culmine di vari episodi che hanno traumatizzato Amber. Una notte, ancora quando i protagonisti erano bambini, Liam, vedendo dalla finestra Amber piangere, si introduce nella sua camera e si addormenta con lei nel letto cercando di rincuorarla. Quella notte è stata la prima di molte altre, la cosa si è infatti ripetuta per otto anni, e qui comincia la storia del libro.
I personaggi… Amber ha un passato burrascoso e si è un po’ isolata dal mondo. Ha qualche amico, ma si nasconde dalle grandi masse, al contrario di Jake e Liam, che sono i dei due playboy della scuola, nessuna può resistergli. Jake e Liam sono fondamentalmente uguali. Sono entrambi irascibili, specialmente quando si tratta di Amber e iperprotettivi. Liam sembra avere due personalità per Amber, il Liam notturno, dolce e premuroso e il Liam giornaliero, rompiscatole e puttaniere. In realtà poi però si scopre che il suo atteggiamento è dovuto a Jake.
Le mie emozioni… Il romanzo non mi è piaciuto per varie ragioni, ma la principale è il modo in cui l’autrice scrive, in cui da vita ai personaggi. Più che la narrazione della storia, l’autrice da vita a dei pensieri molto soggettivi della voce narrante (Amber), che coinvolgono tutto, senza lasciare spazio all’interpretazione del lettore (mi dispiace dirlo così duramente, perché alla fine la lettura non è stata così tragica), come se non avesse ancora raggiunto la maturità. Alcune frasi ed espressioni messe in bocca ai personaggi stonano, perché usano delle parole che persone reali con quelle caratteristiche non userebbero. In particolare tutti i personaggi sembrano uguali, non si distinguono per un carattere proprio. Inoltre, lascia passare alcuni messaggi negativi, nelle sviluppo finale degli eventi.
E poi ci sono tutte le critiche ad alcuni eventi o fatti del romanzo. Per esempio che tutti i ragazzi le si avvicinano e la toccano. Posso capire che capiti una volta o due, ma sta poveretta non può incontrare sempre pervertiti psicopatici, no? Altra cosa è il fatto che ad Amber non piaccia essere toccata, però fa danza, uno sport dove c'è parecchio contatto fisico (e mi baso sulla lezione di danza che Amber effettivamente racconta). Per metà del romanzo la madre non viene mai interpellata o nominata, poi sbuca fuori in una o due scene, senza comunque apportare molto né alla storia, né alla vita di Jake e Amber.
Conteggi finali… La lettura è corsa veloce, non mi è dispiaciuta, però ho trovato gli avvenimenti e le reazioni dei personaggi scontate o troppo banali. È stato come leggere un libretto così, perché avevo “tempo da perdere”, non mi ha entusiasmato o coinvolto, però non mi ha nemmeno annoiato.
L’idea che mi ero fatta dalla trama non è esattamente quella che ho ritrovato ed è un peccato visto che mi aveva attirato molto.
Dal libro: Non riuscivo a fermarmi, continuavo a singhiozzare senza tregua. Ero stata stupida, quella sera, ed era colpa mia se mio fratello era stato picchiato di nuovo! E probabilmente anche mia madre, dai rumori che avevamo sentito provenire dal salotto.
Di colpo, sentii qualcosa che graffiava e bussava contro la finestra. Sollevai di scatto lo sguardo e vidi Liam all’esterno, che mi guardava con tristezza. Mi alzai, corsi alla finestra e la aprii senza rumore, domandandomi cosa diavolo ci facesse lì. Non sarebbe dovuto essere a casa?
«Liam, che ci fai qui? Devi andartene subito!», gli sussurrai, spaventata, scuotendo la testa. Ma quello stupido ragazzino entrò dalla finestra e se la chiuse silenziosamente alle spalle.
Trattenni il respiro, fissando la porta della mia stanza con gli occhi spalancati. Se mio padre l’avesse scoperto, si sarebbe infuriato: non gli piaceva che Liam venisse a giocare da noi, diceva sempre che faceva troppo baccano. «Liam, vattene!», bisbigliai ancora, tentando disperatamente di spingerlo verso la finestra. Contorsi il viso in una smorfia, chiedendomi cosa avrebbe fatto mio padre, se avesse sentito la finestra aprirsi e avesse capito che Liam era lì con me. Lui non si mosse; si limitò ad abbracciarmi stretta, attirandomi contro il suo petto. Tentai di spingerlo via, ma non mi lasciò andare.
«Va tutto bene», mi sussurrò, accarezzandomi i capelli. Ricominciai a piangere contro il suo petto; il pensiero di Jake che veniva picchiato per colpa mia, prima, mi tornò in mente con forza.
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