Recensione
Titolo: L'amore è come un pacco regalo (#01)
Autore: Barbara Schaer
Anno: 2015
Genere: Romance
Pagine: 212
Prezzo: 0.99 €
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Trama de L'amore è come un pacco regalo: Giada ha ventinove anni, lavora come grafica pubblicitaria in un ufficio sull'orlo del fallimento e l'unico sogno che coltiva da sempre è sposare l'uomo che ama e avere dei bambini. Tutti i suoi piani, però, falliscono quando il suo fidanzato la lascia all'improvviso. Tornata single dopo tanti anni deve decidere cosa fare della sua vita, e fra le sue liste di buoni propositi e i consigli non proprio convenzionali delle amiche e della madre incontra Sebastiano. Lui è il classico bello e dannato e non la considera minimamente. Lei è ben decisa a stargli lontana. Ma, complice una notte di follia di cui Giada non ricorda nulla, le loro strade collidono, si intrecciano, si complicano. Sebastiano accetta di aiutarla nel tentativo di riprendersi l'uomo che ama e nel frattempo le fa conoscere Michele che, gentile e ricchissimo, potrebbe rivelarsi proprio l'uomo giusto per lei. Protagonista di buffe peripezie che le danno una notorietà che decisamente non vuole, Giada dovrà capire cos'è che desidera davvero. Se aggrapparsi al passato, vivere la storia d'amore perfetta e tranquilla che farebbe felice sua madre, o abbandonarsi a quello che segretamente prova per l'uomo sbagliato.
Il mio commento: Premetto che, uno dei motivi principali per cui ho letto questo romanzo, infischiandomene altamente di bisogni fisiologici più o meno importanti (da quando l’ho cominciato non ho smesso un attimo di leggere, nemmeno per cenare o andare in bagno!! Considerando anche che sono sveglia da quasi 24 ore ormai.), è stato il fatto di aver già letto altri libri dell’autrice. Sono rimasta totalmente affascinata dal suo modo di scrivere, dal modo di trasmettere emozioni attraverso le parole, decisamente, l’autrice non si è smentita nemmeno su questo romanzo. Appena ho visto la notizia della sua uscita sono corsa su Amazon a comprarlo, visto poi il suo prezzo irrisorio! È dall’anno scorso che il mio cervello ha bisogno di una dose, più o meno regolare, di romanzi sentimentali che mi straziano e mi fanno venire voglia di fare qualcosa di folle, e dopo più di un mese di astinenza dovuto agli esami dell’università, sono stata messa K.O. È un libro impossibilmente travolgente e impetuoso.
La situazione… Giada è la protagonista di questo romanzo. La storia inizia con una “temporanea” pausa di riflessione della sua relazione di due anni con Stefano, su richiesta di lui. Temporanea perché lei pensa che dopo averlo lasciato riflettere, lui sarebbe tornato da lei, ma, come sa anche la vocina nella sua testa, questo sarà l’inizio della sua tragedia (oppure no?). Dopo questo fulmine a ciel sereno, la sua amica Ilaria la invita a uscire e cerca di farle passare una serata fuori da “Giada”, tanto più che si tratta della notte di Halloween. Giada si travestirà da una Trilli improvvisata e tra le incertezze e i dubbi, nota un bellissimo moro con due occhi azzurri da paura disinvolto ma anche annoiato. Va a parlargli ma riceve un maleducato due di picche e presa dalla foga del momento (e forse anche un pochino dall’alcol) gli risponde a tono e, cercando poi di fare un’uscita di scena coi fiocchi combina un disastro. Il “simpatico” ma terribilmente affascinante moro, si scoprirà poi essere Sebastiano, un investigatore privato che lavora nell’agenzia di Giorgia, la sorella di Giada. Tra lo struggimento per Stefano, lo scoprire la tresca di lui e l’insana intenzione di “vendicare tutte le donne tradite e abbandonate”, Giada si troverà a stretto contatto con quel gran pezzo d’uomo che è Sebastiano pronta a fare una serie di scelte sbagliate (soprattutto verbali), spesso colpa di futili fraintendimenti (oppure di UN solo grande fraintendimento).
I personaggi… Giada è una donna insicura e incerta, soprattutto su se stessa. Certe volte mi veniva voglia di prenderla a schiaffi, mentre altre le avrei volentieri fatto le congratulazioni. Proviene da una famiglia ricca, ma dai diciotto anni si mantiene da sola. Ha sempre desiderato matrimonio, figli e una grande casa in cui vivere, con a fianco un uomo che la amasse. E per un bel pezzo ha pensato che quest’uomo potesse essere il suo amato Stefano, quando per tutti gli altri è evidente che con Stefano non avrà (e non avrebbe comunque avuto) futuro. Si è impuntata terribilmente su questa cosa, escludendo tutto il resto, persino la vera possibilità di essere felice. Giorgia è la sorella. Purtroppo nemmeno a lei le cose sono andate troppo bene, dal punto di vista amoroso. E a suo proposito, il libro finisce proprio, anzi non finisce proprio, con la sua storia. Ci rimane un grande e grosso punto interrogativo su come otterrà, e se otterrà, il suo vissero per sempre felici e contenti. L’ultima protagonista femminile su cui spenderò due parole è Ilaria. Lei è un po’ una pazza secondo me, cerca sempre di spronare Giada a fare di più, a osare di più e grazie a lei, molti pezzi del puzzle andranno al loro posto. È una ragazza estroversa, che sperimenta di tutto e che passa da un ragazzo all’altro senza farsi troppi problemi. In questo romanzo sono stata catturata moltissimo dalle vicende di Giada e Giorgia, mentre quelle di Ilaria mi sono rimaste meno, probabilmente perché durante la lettura l’ho vista più come un personaggio di supporto che un personaggio vero e proprio. Estelle dovrebbe essere la cattiva della situazione perché è la ragazza che ha rubato Stefano a Giada. Per i personaggi maschili abbiamo ovviamente Stefano, il bastardo del romanzo, però nel senso cattivo del termine (anche Sebastiano è un po’ bastardo, ma nel senso che ci fa girare la testa e contorcere lo stomaco, mentre Stefano è più il genere a cui vorresti dare un calcio nelle palle). Di Sebastiano beh, non c’è molto da dire. Ho già seminato qualche parola sparsa per tutta la recensione, ma giusto per fare un veloce riassuntino: è bellissimo, ma arrogante, ha un lato da stronzo, però il suo carattere è anche premuroso e ironico.
Le mie emozioni… Oltre a essere stato il primo romanzo del 2015 che ho letto è stato sicuramente uno di quelli che mi è piaciuto di più ultimamente, diciamo alla pari di “Per amore” di Penelope Douglas (La mia recensione QUI) o addirittura di più. In teoria avrei dovuto leggerlo in due blocchi, tra oggi e domani, però non sono proprio riuscita a fermarmi. Avevo un ansia che sembravo una pazza ogni volta che dovevo girare le pagine, troppo ansiosa per smettere di leggere. Sono rimasta un po’ sconvolta al capitolo 17, quando ho dovuto rileggere una frase circa venti volte prima di capire che non stavo dando i numeri e avevo letto giusto. Ovviamente non mi aspettavo già il lieto fine, ma di certo non mi aspettavo un cambio di rotta così repentino. Da lì in poi le mie emozioni si sono fatte più forti e tutto era accentuato per riuscire a scoprire come e perché tutto si stava svolgendo in quel modo, ma soprattutto ansiosa di raggiungere il momento che aspettavo. E poi, sul più bello che arrivo alla fine, il mio tablet mi da la buonanotte spegnendosi, lasciandomi tra lo scioccata e l’arrabbiata, a chiedermi in quanti nano secondi sarei riuscita ad accendere il pc, cercare il file e effettivamente riuscire a finire le ultime pagine che mi mancavano. Ma dovevate proprio vedere la scena (già un paio di volte aveva cercato di avvisarmi che aveva la batteria scarica, ma ero troppo presa e avevo nervosamente chiuso le notifiche anche un po’ infastidita delle interruzioni), ero super immersa nel libro, sarebbe potuto cadere un meteorite nel mio giardino e non me ne sarei nemmeno accorta, arriva la scena clou, il momento che aspettavo dall’inizio del romanzo, e poi basta. Il tablet si spegne e io rimango ferma a fissare lo schermo nero. Paralizzata.
Tornando al romanzo, davvero spettacolare. Penso non ci sia altro da aggiungere.
Conteggi finali… Ancora una volta sono stata entusiasta di leggere uno dei suoi libri, perché non sono tanti i libri che mi sconvolgono in questo modo. Sono quei libri che ti rimangono dentro e che se anche non ti ricordi tutti i dettagli dopo qualche tempo, comunque ti ricordi che sono stati libri intensi che rileggeresti mille volte e mille volte sempre contenta di poterli leggere. È stata una lettura indescrivibile, una di quelle che trasmettono talmente tanto che ti fanno capire lo scopo di un buon libro, ti fanno capire che con delle semplici parole puoi viaggiare in un mondo tutto nuovo, un mondo di un’altra persona. E questa è proprio la ragione della targhetta che ogni tanto (devo dire che purtroppo non accade così spesso) assegno ai libri, solo a quei libri che mi svuotano ma allo stesso tempo mi riempiono. La mia vera Bookish Philosophy!
Dal libro: L’amore è come un pacco regalo che non sai quando ti arriva.
Non è come uno di quei regali che hai chiesto di ricevere o un oggetto che sai già che ti serve. Non è qualcosa che ti risolve la vita, piuttosto è qualcosa che la complica. Come un soprammobile che non sai dove mettere o un paio di scarpe difficili da abbinare.
Eppure è una sorpresa che ti rende felice, che ti stampa sul viso un bel sorriso.
E bisogna conservarne il fiocco, piegare per bene la carta, fare buon uso della scatola e apprezzare quello che si trova all’interno perché custodire l’emozione che hai provato a scartarlo ti aiuterà nel futuro incerto, nei giorni che non saranno rosei ma grigi o neri. Perché sopportarsi non è sempre una passeggiata, e quando i difetti sembrano superare i pregi, i contro superare i pro, ricordarsi di quella prima volta, di quel primo momento di intensa meraviglia e sincero entusiasmo può preservarti dal mandare a monte ciò che speravi durasse per tutta la vita.
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